«La Regione Siciliana è pronta a intervenire, da subito, per limitare le conseguenze economiche che il conflitto in corso in Europa sta già producendo sulle imprese dell’Isola».
Lo ha ribadito il presidente Nello Musumeci, incontrando a Palazzo Orleans i vertici di Confindustria Sicilia: il presidente Alessandro Albanese e i vice Antonello Biriaco e Gregory Bongiorno. Presenti alla riunione anche gli assessori all’Economia Gaetano Armao, alle Attività produttive Mimmo Turano e alle Infrastrutture Marco Falcone, con i dirigenti generali dei dipartimenti e il presidente dell’Irfis Giacomo Gargano.
«Non abbiamo avuto – ha detto Nello Musumeci – neanche il tempo di uscire da due anni di pandemia che siamo entrati in economia di guerra. Abbiamo il dovere di ascoltare il grido di allarme che arriva dalle imprese e l’appello di Confindustria non ci coglie, comunque, impreparati. Le centinaia di migliaia di imprese dell’Isola rappresentano la fonte di ricchezza del nostro territorio e come già fatto in passato – e come riconosciuto anche oggi anche dai vertici di Confindustria – il governo della Regione continuerà a lavorare a favore del tessuto imprenditoriale».
I rappresentanti delle imprese hanno evidenziato un esponenziale e insostenibile incremento del costo delle materie prime, la difficoltà nell’approvvigionamento, l’aumento degli oneri per la fornitura di energia, il rincaro del prezzo dei carburanti.
Il governo Musumeci, tramite l’assessorato all’Economia e con le iniziative degli assessorati alle Infrastrutture e alle Attività produttive, ha già stilato una sorta di decalogo di interventi che è possibile attivare nel breve e medio periodo. Primo fra tutti mobilitare tutte le risorse finanziarie disponibili, soprattutto extra regionali, per orientarle a favore della “nuova crisi”. Regione e Confindustria hanno concordato che le priorità riguardano: la decontribuzione del costo del lavoro, la proroga della moratoria dei mutui e la revisione del prezzario nel campo dei lavori pubblici.
«Finalmente – ha detto Albanese, che ha ringraziato Musumeci per la sensibilità e la celerità dimostrata nel convocare la riunione – c’è un sentire comune. Difendendo gli interessi delle imprese difendiamo il territorio. La decontribuzione del costo del lavoro favorisce tutte le aziende e può portare, nell’immediato, a un risparmio del 20% degli oneri di ognuna delle settecento mila aziende private che operano nell’Isola e che rappresentano il traino dell’economia».