Trovata morta l’imprenditrice etiope che voleva salvare le capre del Trentino: confessa un dipendente

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Agitu Idea Gudeta, la 42enne attivista, ambientalista e imprenditrice è stata trovata morta nella sua camera dal letto della sua abitazione a Frassilongo, in provincia di Trento.

Le indagini della scorsa notte – riportate dal Corriere della Sera – sono state interrotte dall’arresto di un uomo, Adams Suleimani, un ghanese di 32 anni che lavorava per lei: il movente – che Suleimani ha confessato – sarebbe un dissidio per motivi economici.

Nata ad Addis Abeba nel 1978, Agitu aveva studiato sociologia all’Università di Trento per poi rientrare nel suo Paese.

Era poi dovuta scappare dall’Etiopia a causa delle sue lotte contro la land grabbing (l’accaparramento di terre da parte delle multinazionali ai danni dei locali, ndr).

Dopo le minacce ricevute, era stata accolta come rifugiata politica in Italia.

Diventata simbolo di integrazione e immigrazione possibile, Agitu era a capo di un’azienda biologica “La Capra Felice”, a Frassilongo, nella valle dei Mocheni, dove allevava una razza di ovini in via d’estinzione.

A Trento aveva aperto anche un punto di vendita di formaggi e prodotti cosmetici a base di latte di capra.

Nel 2019 era stata insignita del premio “Luisa Minazzi” come ambientalista dell’anno.

Negli ultimi anni aveva denunciato di essere vittima di atti di razzismo e xenofobia: a gennaio 2020, infatti, un vicino di casa è stato condannato a 9 mesi di carcere per un’aggressione del 2018 ai danni della donna.

L’uomo l’avrebbe prima violentata e poi uccisa a martellate. Gli inquirenti stanno ancora analizzando i dettagli dell’assassinio.

A trovare il corpo sono stati i vicini di casa, allertati da un conoscente della vittima preoccupato perchè la donna non si era presentata ad un appuntamento.

ANSA