È stata un vero successo la prima edizione del Trofeo “Cuori e Motori”, progetto di inclusione sociale organizzato all’interno della due giorni del 1° Autoslalom Valle dello Jato.
Sedici tra bambini e ragazzi seguiti nel quotidiano dall’Associazione Italiana Assistenza Spastici della sezione di Partinico hanno avuto la possibilità sabato scorso di diventare protagonisti della manifestazione motoristica.
Organizzato da Giuseppe Siviglia con il supporto dell’associazione Guida Sicura e Sportiva Service, e la disponibilità dei driver del Club “Non solo Fiat 500 Sicilia”, Cuori e Motori ha visto i piccoli appassionati trasformarsi in co-piloti nella parata che da San Giuseppe Jato ha portato le vetture a San Cipirello, tra due ali di folla ad incitarli.
Nata da una idea di Massimo Villanova e Giacomo Leone, la due giorni appena conclusa è stata “l’occasione per sentirsi di nuovo parte di una comunità in un territorio che, oltre alla pandemia, in quest’ultimo periodo ha vissuto un momento difficile con il commissariamento dei Comuni – racconta Giuseppe Siviglia -. La gente aveva bisogno del contatto umano, di tornare per strada, respirare l’aria genuina dei due paesi, condividendo un messaggio di amore che forse è mancato per vari motivi negli ultimi anni. Sabato abbiamo visto brillare gli occhi dei ragazzi – dice – e vedere la loro gioia riflessa nello sguardo amorevole dei genitori ci dà linfa per iniziare a progettare il futuro”.
Tra le testimonianze di vita emerse in questa due giorni, c’è quella di Giuseppe Geraci, che ha fatto della sua disabilità un’opportunità di lavoro: “Si è messo in gioco – afferma Siviglia –, non ha mai mollato e alla fine è riuscito ad avviare una sua attività, che ora viene seguita dai suoi figli. Nel frattempo, ha continuato a seguire anche la sua passione per i motori. Lo abbiamo chiamato perché raccontasse alle famiglie dei ragazzi di Aias Partinico la sua storia, che possa essere da esempio per tanti altri. Tra gli obiettivi che, come organizzatori, ci eravamo prefissati c’era anche questo – sottolinea –: non far sentire solo chi sta combattendo una battaglia contro una disabilità, sia essa fisica o cognitiva”, conclude.
E sabato è stata palpabile l’emozione di tutti i presenti: “Quello che resta dopo queste giornate è la gioia – afferma ancora commossa la presidentessa di Guida Sicura e Sportiva Service, Roberta Tumbiolo –. Forse, ci siamo resi davvero conto di ciò che siamo riusciti a fare, soltanto quando siamo arrivati alla cerimonia di premiazione del Trofeo Cuori e Motori. Lì, davanti ai bambini che hanno insistito per ringraziarci al microfono per l’esperienza che avevamo permesso loro di vivere, abbiamo tutti capito il senso di ciò che stavamo facendo. L’unica cosa da fare era fermarsi per godersi tutti insieme la bellezza e la purezza di quel momento. Eravamo tutti commossi – racconta –, piloti e addetti ai lavori, mentre i ragazzi con le loro famiglie erano carichi dell’entusiasmo di un’esperienza unica”.
Un altro momento toccante del fine settimana è stata la commemorazione di Salvatore “Totò” Coniglio, scomparso ad ottobre del 2020 in un incidente al Rally della valle del Sosio. Il figlio gli ha reso omaggio domenica mattina, facendo da apripista alla prima manche con la vettura del padre. Non era in gara, ma ha voluto regalare al pubblico un’esibizione di guida-spettacolo.
Dopo il successo della prima edizione del Trofeo Cuori e Motori, si pensa già alla prossima sfida: “L’entusiasmo e le emozioni che ci hanno trasmesso queste sedici famiglie – sottolinea Tumbiolo – ci spinge a metterci al lavoro per la prossima edizione. Vogliamo riproporre l’iniziativa, con nuove idee e soprattutto con l’obiettivo di allargare il progetto a tutti quei ragazzi che stavolta non sono riusciti a vivere questa esperienza”.