Si è svolta questo pomeriggio, presso il Laboratorio Sociale Malaspina, un’assemblea studentesca del Coordinamento Studenti Palermitani.
Già lo scorso 23 settembre mattina, gli studenti delle scuole di Palermo erano scesi in piazza per il clima e contro l’alternanza scuola-lavoro. Una manifestazione molto partecipata che ha aperto in maniera decisa l’anno scolastico. Poi le elezioni nazionali, che hanno consegnato la vittoria al centro-destra, con tutte le probabilità che la nuova premier sia Giorgia Meloni.
Gli studenti lanciano già la prima data di mobilitazione per il prossimo venerdì 7 ottobre, alle 9 a piazza Verdi.
“Quello che si prospetta è un governo di centrodestra a guida Meloni. Questa assemblea di oggi è stata un’occasione per analizzare la nuova fase e capire come attraversarla. Noi come studenti medi siamo sempre stati in piazza contro tutti i governi, perché mai nessuno ha ascoltato le nostre richieste. Siamo stati in piazza contro il governo di sinistra, quando c’era il PD al potere, saremo in piazza contro il governo di destra, quando ci sarà la Meloni premier. Vogliamo unire tutte le rivendicazioni e mandare un messaggio chiaro al nuovo governo: troverà nelle scuole e nelle piazze la più ferma opposizione” – spiega Giorgio Caruso, del Collettivo Einstein Autonomo.
Tra l’altro, proprio il Liceo scientifico Albert Einstein è stato coinvolto recentemente in polemiche e proteste per via dell’eccessivo numero di iscritti, che non entrano più nella sede attuale di via Vivaldi. La prima soluzione proposta era stata quella di una succursale, ubicata però nei pressi della rotonda di viale Lazio, troppo distante per le famiglie che hanno scelto di iscrivere i ragazzi all’Einstein soprattutto per la vicinanza alle loro case.
Ma dopo le proteste di studenti e genitori, la proposta è stata scartata, anche perché la succursale sarebbe stata accorpata all’istituto Einaudi, anche questo carente di spazi. Ora si parla di doppi turni con la necessità di andare a scuola anche il sabato a rotazione. Ma gli studenti non ci stanno e annunciano la mobilitazione.
“In questa assemblea ci siamo anche confrontati sui problemi che viviamo noi studenti a causa dei tagli progressivi che sono stati fatti all’istruzione pubblica. Negli anni si è ignorato il problema delle strutture fatiscenti e della mancanza di spazi: così oggi ci ritroviamo a dover ricorre a soluzioni tampone per un problema che invece è strutturale e riguarda quasi tutte le scuole di Palermo. Il 7 ottobre saremo in piazza tutti insieme anche per questo, per chiedere alla città metropolitana e allo Stato di intervenire, perché non possiamo pagare noi le conseguenze delle loro inefficienze” – conclude Caruso.