Parte dai proprietari dei locali di Via Chiavettieri di Palermo, una delle strade più note, soprattutto tra i giovani, per la movida notturna, la protesta contro l’ordinanza emessa dal Comune di Palermo per lavori di scavo dell’Amap che, a partire da oggi, 26 aprile, avrebbero impedito la circolazione pedonale e veicolare e della sosta nel tratto compreso tra Via Vittorio Emanuele e Via Tarra delle Mosche.
Ennio Sortino, in qualità di rappresentante del Comitato Commercianti della “Vucciria” nonchè proprietario del locale “La Loggia” di Via Chiavettieri, ha dato il via ad una petizione, a nome di tutti i commercianti della zona, che richiede la sospensione ed il posticipo dei lavori relativi al ripristino delle condutture fognarie. “Proveniamo da un periodo difficilissimo in cui il settore della ristorazione è già stato messo in ginocchio. Non possiamo consentire ulteriori stop alla ripresa delle nostre attività. Se così fosse ci verrebbe, di fatto, impedita la riapertura anche quando – si spera quanto prima- sarà possibile grazie al ritorno di Palermo e della Sicilia tutta in zona gialla, dal momento che i lavori previsti durerebbero anche durante il periodo estivo. Ogni giorno che passa è un fallimento e noi abbiamo bisogno di riaprire”, ha detto il ristoratore palermitano.
“Comunicando civilmente con gli organi preposti e con il Presidente della prima circoscrizione Massimo Castiglia, disponibile a trattare, abbiamo trovato un accordo mediatico importante. È stato fondamentale – aggiunge Sortino – il confronto sereno e ragionevole che ha portato a riprogrammare i lavori di razionalizzazione dell’impianto fognario, sicuramente necessario, in altro periodo. Un ringraziamento a tutte le associazioni e le federazioni che ci hanno appoggiato, in particolare a Salvo Longo”.
Così stamattina i ristoratori si sono mobilitati per ottenere il rinvio dei lavori ottenendo anche il sostegno di MIO Sicilia, nella persona del suo presidente Salvo Longo che è intervenuto “per appoggiare i colleghi già provati dal lungo periodo di lockdown che sarebbero ulteriormente ed irreparabilmente penalizzati da un ulteriore stop” ha spiegato. Il passo decisivo è consistito nella segnalazione alla Sovrintendenza, avvenuta già in passato, circa 9 anni fa che, aveva già bloccato i lavori riconoscendo nella zona la presenza di alcuni reperti archeologici. Attualmente i lavori sono stati posticipati a gennaio 2022 in attesa che la Sovintendenza dia il beneplacito.