Scuole aperte in estate, l’indagine dell’Istituto Demopolis: “Favorevole il 70% degli italiani”

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Normalmente d’estate tutti gli studenti aspettano l’estate per dedicarsi alle vacanze e al relax. La chiusura del tradizionale anno scolastico a giugno rappresenta, infatti, da sempre, una gran festa tranne per chi deve recuperare i debiti formativi che ha l’obbligo di tornare in aula prima del consueto appuntamento settembrino.

L’emergenza sanitaria globale ha cambiato tante certezze tra cui anche questa all’interno del mondo scolastico. Per questo motivo il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sta preparando un piano che prevede per gli alunni l’ipotesi di recarsi a scuola anche durante il periodo estivo. Ovviamente tutti gli attori coinvolti in questa decisione, oltre agli alunni, come le famiglie e gli adulti in generale, hanno pareri discordanti come dimostra la ricerca condotta dall’Istituto Demopolis per l’impresa sociale ‘Con i Bambini’, sintetizzata da Skuola.net.

In base a questa ricerca tra i soggetti intervistati ben 7 su 10 si sono detti d’accordo con l’ipotesi di tenere aperti gli istituti oltre la fine ufficiale dell’anno scolastico più che per motivi didattici, per dare a bambini e ragazzi la possibilità di socializzare e di stare in contatto diretto con il territorio e la comunità riprendendo tutti le attività extra-scolastiche bruscamente interrotte a causa della pandemia.

Delle associazioni di volontariato e le imprese sociali interpellate si arriva all’81% dei consensi mentre i più scettici sembrano essere proprio i docenti di cui i favorevoli sono solo il 45% del campione. Il 60% dei genitori ha accolto positivamente l’idea di far vivere ai propri figli un’estate diversa, ma costruttiva. Infine, sembra che al Nord approvare l’idea è il 75% del totale mentre al Sud la percentuale, pur rimanendo alta, si abbassa di qualche punto, fermandosi al 61%.

Più che di scuola vera e propria, in realtà, si tratterebbe di aprire una finestra utile alle comunità scolastiche per la ripresa di piano di attività educative, da svolgere da giugno a settembre, che vadano a ricucire, anche se solo in parte, ciò che è andato perduto nel corso dell’anno scolastico come la socializzazione e la ricreazione. Laboratori, musica, teatro, sport e arte sono solo alcune delle idee che fanno parte di questo progetto ambizioso, ancora in fase embrionale, che andrà concordato dal Ministero con Regioni e Comuni, in base alle esigenze dei vari territori. Senza dimenticare la necessità dell’apporto fondamentale degli insegnanti e della partecipazione degli studenti che, in ogni caso, sarebbe volontaria.

Resta, in ogni caso, da capire come verranno organizzate fattivamente le attività e quanti, tra insegnanti e studenti, siano realmente disposti a parteciparvi, sacrificando il mare e il sole a vantaggio della socializzazione, soprattutto se, come si vocifera tra i corridoi scolastici, l’inizio del nuovo anno fosse previsto già nei primi giorni di settembre.