Rotary Club Palermo Montepellegrino: un workshop permanente che attraversa l’Italia e vince il bullismo 

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Il bullismo caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima incapace di difendersi, ripetute nel tempo, torna al centro del dibattito all’interno della scuola italiana. Lo fa a partire dal Rotary Club Palermo Montepellegrino che ha riunito scuole e alunni attorno ad un progetto di alto profilo. A partire da una considerazione, quella relativa al fatto che – come ha affermato il presidente del Club Antonio Fundarò – è necessario attivare strategie di intervento utili ad arginare comportamenti a rischio determinati, in molti casi, da condizioni di disagio non ascrivibili solo al contesto educativo scolastico, familiare o sociale. Erano 2000 circa gli studenti collegati da due regioni italiane, 81 le classi coinvolte di cinque diversi istituti per dare il via a quello che il professore Filippo Nobile, di origine palermitana, docente di discipline “Tecniche di Comunicazione e Relazione” all’ I.S.I.S. Bonaldo Stringher di Udine e socio del Rotary Club Palermo Montepellegrino, ha chiamato “Rally: giovani in pista per vincere l’esclusione sociale” il workshop permanente che fa da filo conduttore all’operazione di formazione che, in tre diverse giornate, ha unito e unirà, in uno slancio ideale alunni e docenti di istituti d’istruzione superiore di Palermo, Monfalcone (GO) e di Udine e un comprensivo di Carini (PA).

“Rally” consente agli studenti, in progress, di creare una cultura che sfida il bullismo e il cyberbullismo e vince. “Gli studenti sono dotati di strategie socialmente credibili per agire e unirsi, insieme invece di restare a guardare facendo sulle competenze maturate in aree diverse del nostro Paese” ha affermato il professore Filippo Nobile, referente del suo istituto per il contrasto al Bullismo e al Cyberbullismo.

Il primo incontro dal titolo “Bullismo e Cyberbullismo: il ruolo della Polizia di Stato” ha visto relatore ilDott. Salvatore Biondo, Commissario Capo Questura di Trapani. Un incontro per parlare e fare il punto sulla lotta ai crimini informatici e al cyberbullismo. Hanno portato il loro saluto i dirigenti degli istituti coinvolti nel progetto: il Prof. Vincenzo Caico, DS del Liceo Scientifico “Michelangelo Buonarroti” di Monfalcone (GO); la Prof.ssa Chiara Di Prima, DS del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Palermo; la Prof.ssa Valeria La Paglia, DS dell’ICS “Renato Guttuso” di Carini (PA); la Prof.ssa Monica Napoli, DS dell’ISIS “Bonaldo Stringher” di Udine; la Prof.ssa Carmela Piraino, DS dell’ISIS “Sandro Pertini” di Monfalcone (GO). 

“I ragazzi devono crescere sul piano della coscienza civile e dei valori condivisi. Chi pratica questi atti si mette al di fuori di queste virtù. Noi dobbiamo contribuire a contrastare e prevenire questi fenomeni, con il nostro impegno quotidiano e la nostra determinazione. A scuola dobbiamo stare bene. I nostri alunni e noi stessi dobbiamo stare bene. Deve sentirsi incluso e ben accolto” ha commentato il dirigente scolastico professore Vincenzo Caico

“Questo appuntamento, caro prof. Nobile, ha un grande valore sociale. Siamo orgogliosi di essere presenti in questa giornata storica che segna un’alleanza educativa e formativa che si stringe idealmente e fattivamente tra le scuole partecipanti. Non è mai troppo parlare di questo fenomeno” ha sottolineato il dirigente scolastico professoressa Chiara Di Prima. E continuando “Il liceo scientifico Gallileo Galilei, attraverso la peer education, è riuscito a dar vita ad un nuovo modo per affrontare la questione relativa al bullismo e al cyberbullismo perché i giovani che parlano con i pari hanno un approccio maggiormente condiviso ed efficace, piuttosto che il monito e le misure disciplinari dell’adulto. Lavorare alla comunicazione efficace deve essere il nostro principale impegno”.

“Rispetto agli altri colleghi noi del I ciclo ci troviamo ad impegnarci con alunni che vivono un momento difficile della loro vita. La preadolescenza, appunto , che li rende più vulnerabili, in taluni casi, e, al contempo, più aggressivi” ha precisato la dirigente professoressa Valeria La Paglia; e continuando “L’utilizzo degli strumenti informatici li rende più vulnerabili” (…) “ecco perché la mia scuola si è impegnata, attraverso attività specifiche, in una sorta di curvatura del curriculo di educazione civica, per garantire percorsi efficaci di educazione alla salute, di educazione al benessere, di educazione allo stare bene fisico e allo stare bene mentale, di educazione sportiva”. 

“Io ritengo che sia necessario utilizzare e promuovere il sapere consapevole in maniera tale da promuovere tutti gli aspetti positivi dei nostri alunni (…) alunni che spesso non hanno perfetta consapevolezza della modalità con la quale utilizzare gli strumenti tecnologici e informatici” ha sottolineato la dirigente scolastico professoressa Monica Napoli che continuando ha precisato, saggiamente, come “consapevolezza non vuol dire togliere mezzi ai ragazzi ma permettere loro di utilizzare la tecnologia in maniera positiva”. E continuando “il benessere è fondamentale per i nostri ragazzi; la scuola per loro è la seconda casa. Non possiamo accettare che ci sia qualcuno che teme l’ambiente scolastico, che teme i contatti con i compagni. La scuola è il luogo nel quale vivere positivamente, in armonia, con gioia i contatti molteplici che sono offerte quotidianamente”. 

Ha precisato la dirigente scolastico professoressa Carmela Piraino che “Questo momento è la testimonianza della volontà, della necessità che la scuola d’Italia ha di riunirsi, di condividere buone pratiche, di mettere i ragazzi al centro delle nostre attività, perché il tempo che i ragazzi vivono a scuola è un tempo importante, all’interno del quale, e noi dobbiamo aiutarli, definiscono la loro personalità”; e rivolgendosi agli alunni “cari ragazzi voi dovete far sentire la vostra voce, che è importante, è far sentire le vostre emozioni certi che ci sono, accanto a voi, adulti, attenti alle vostre esigenze”.

Di pregio gli interventi degli studenti coordinati dai referenti d’Istituto per il “Contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo”: la Prof.ssa Renata Barbagallo, del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Palermo; la Prof.ssa Anna D’Elia, del Liceo Scientifico “Michelangelo Buonarroti” di Monfalcone (GO); la Prof.ssa Lucia Indelicato, dell’ISIS “Sandro Pertini” di Monfalcone (GO); il Prof. Filippo Nobile, dell’ISIS “Bonaldo Stringher” di Udine e la prof.ssa Simona Ferraiolo dell’ICS “Renato Guttuso” di Carini (PA). 

“Il cybercrime è in continua evoluzione e l’attività della Polizia non conosce sosta – afferma il Commissario Capo dottore Salvatore Biondo della Questura di Trapani – affrontando casi di sexting, grooming, body shaming e cyberbullismo, solo per citare alcuni fenomeni: in quanto Polizia di Stato, riteniamo importante ribadire il nostro massimo impegno nel tutelare le vittime di situazioni complesse e talora drammatiche. Spesso le vittime di cyberbullismo – continua Biondo – vivono situazioni di profonda solitudine e possono quindi tardare nel rivolgersi alle autorità competenti. Desideriamo esortarle affinché lo facciano con tempestività, evitando pericolose complicazioni e spezzando il proprio isolamento attraverso il supporto qualificato delle istituzioni”.

Argomenti come il bullismo e il cyberbullismo sono generalmente visti come piuttosto irritabili dagli studenti delle scuole. I workshop nei quali lavorare devono invece essere progettati, come quello creato dal professore Filippo Nobile, nelle classi in cui opera, per abbattere questo stigma iniettando divertimento, attività partecipative e discussioni oneste facilitate dai giovani studenti, nel ruolo di presentatori, che siano capaci di scardinare i cliché a cui si è abituati. “Bisogna sforzarsi di costruire empatia, consapevolezza di sé e resilienza creando spazi in cui gli studenti possano riflettere in sicurezza sul comportamento passato, esplorare esperienze condivise e trovare nuovi modi per promuovere l’appartenenza” ha commentato il docente dello Stringher di Udine. 

Di particolare interesse l’intervento di un alunno del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Palermo che ha raccontato l’esperienza maturata nella scuola: “abbiamo creato una squadra di Cyber Angels, angeli contro il Bullismo sul web e sui social network come Facebook, Whatsapp, Snapchat,Tik Tok costituita da persone in carne e ossa; da noi studenti, appunto. Di studenti cioè che siamo diventati educatori tra pari con gli altri studenti della scuola per fronteggiare il fenomeno del cyberbullismo, secondo il principio della “Peer Education” che si basa sul principio che la nostra partecipazione attiva nei loro processi decisionali incrementi in modo efficace il raggiungimento non solo degli obiettivi prefissati ma anche il controllo critico su altri aspetti della vita quotidiana”. Un plauso particolare ai giovanissimi alunni della 5F Prima del plesso Vanni Pucci dell’ICS “Renato Guttuso”, che nonostante piccolissimi hanno centrato l’argomento con gli interventi di Gabriel Megna e di Dalila Puntaloro

Di spessore le conclusioni del presidente del Rotary Palermo Montepellegrino professore Antonio Fundarò: “Ragazzi, quando accendete il telefono, connettetevi con il mondo e soprattutto connettete il cuore. E ricordate, sempre, qualsiasi cosa facciate, adesso e sempre nella vita: “io sono l’altro”».