Genio, estro, anticonformismo, ironia. Erano questi gli ingrendienti che ancora oggi, dopo 40 anni dalla morte, l’Italia riconosce a Rino Gaetano. La sua carriera non è durata tanto, a strappare la vita al cantautore calabrese è stato un incidente nella notte del 2 giugno 1981 a Roma, che ancora oggi è avvolto nel mistero.
La morte prematura a soli 30 anni, ha solo aumentato il mito che i fan di Gaetano provavano e provano nei suoi confronti. Il suo repertorio è rimasto eterno e alcuni suoi singoli sono tutt’ora conosciuti fra i giovanissimi. Proprio per questo oggi, 2 giugno, oltre ad essere il giorno dedicato alla Repubblica Italiana, gli utenti di Twitter hanno deciso di portare in tendenza l’#RinoGaetanoDay2021, riproponendo alcune delle sue più celebri interpretazioni.
Gianna
Gianna è la canzone della definitiva consacrazione sul palco più importante d’Italia per Rino Gaetano, ovvero Sanremo. Tra i testi più surreali e spericolati della sua intera carriera. “Gianna Gianna Gianna aveva un coccodrillo e un dottore. Gianna non perdeva neanche un minuto per fare l’amore”. In quel Sanremo datato 1978 si classificò terzo. E fu travolto da un successo di pubblico che lo lasciò anche perplesso. Sulla sua partecipazione disse: “Sanremo non significa niente e non a caso ho partecipato con Gianna che non significa niente”.
A mano a mano
In questo brano eterno Rino Gaetano racconta una storia d’amore, tra litigi e riappacificazioni. Un caleidoscopio di emozioni. “A mano a mano si scioglie nel pianto, quel dolce ricordo sbiadito dal tempo“. Questo brano si discosta molto rispetto alle altre canzoni che contengono precisi attacchi sociali e politici del cantante calebrese. A mano a mano fu incisa per la prima volta nel 1978 da Riccardo Cocciante, ma divenne celebre grazie all’interpretazione di Gaetano in seguito.
Ma il cielo è sempre più blu
Un inno che negli anni ha rappresentato l’Italia e gli italiani. Ma il cielo è sempre più blu vendette oltre 100 mila copie solo nel 1975, data d’uscita del brano. Spesso viene usata per scampagnate e momenti gioiosi, ma, come sempre ha fatto Rino Gaetano, il brano conteneva una fortissima critica alla società, usando un registro ironico, senza sconti di pena per nessuno. “Chi vive in baracca, chi vuole l’aumento, chi gioca a Sanremo, chi va sotto un treno“.