Lo Sport Palermo ha reso noto il nome del successore di Paolo Scalia alla guida della prima squadra. Si tratta di Claudio Grimaudo, che dopo una carriera da giocatore ad alti livelli tra serie C e serie B, l’esperienza più lunga a metà degli anni ’90 con la maglia della Salernitana, ha guidato con ottimi risultati prima il Geraci in Eccellenza, e nelle ultime due stagioni il Lascari in Promozione. Profondo conoscitore della categoria, Grimaudo è ora pronto alla sua nuova esperienza da tecnico del club verdefluoblu.
“Lavoro con la scuola calcio dello Sport Palermo già da ottobre, anche se il mio obiettivo era quello di tornare ad allenare una prima squadra dopo l’esperienza a Lascari – afferma il neo tecnico dello Sport Palermo ai nostri microfoni -. Conosco bene Paolo Scalia prima di tutto come persona, avendo anche allenato il figlio Alessandro a Marineo. Ho accettato volentieri l’incarico ma mi spiace che lui non sia riuscito ad ottenere i risultati che sperava.
Ritengo che l’allenatore possa sbagliare qualcosa, ma alla fine sono sempre i giocatori che vanno in campo – evidenzia il tecnico-. Forse alle volte manca il dialogo e il confronto tra calciatori e allenatore. Dirò ai miei giocatori che per qualunque cosa potranno parlare con me, sarò il mister ma allo stesso tempo a disposizione di tutti. Dobbiamo capire i problemi e cercare di risolverli insieme. Se i giocatori mi seguiranno ci potremo divertire.
In questo momento probabilmente c’è più bisogno di una svolta mentale che tecnico-tattica – sottolinea il neo allenatore dello Sport Palermo -. Non ho ancora avuto il primo approccio con la squadra, ma so già che la rosa è composta da elementi molto validi. Chi mi darà il massimo sarà sempre ricambiato. Il campionato di Promozione è molto bilanciato, a parte due o tre squadre sopra le altre, ma se non si corre e non si lotta non di va da nessuna parte.
Schema tattico? ho sempre giocato con il 4-4-2 ma a seconda dei giocatori posso anche adottare soluzioni differenti – conclude Grimaudo -. Principalmente voglio una squadra che giochi a calcio, senza buttare palloni a casaccio, e che abbia la cattiveria agonistica per rincorrere l’avversario. L’obiettivo principale intanto è quello di tirarci fuori da questo momento difficile, dobbiamo prima di tutto fare i punti per salvarci, poi se rimarranno partite a disposizione vedremo. Ma per riuscirci serviranno umiltà e sacrificio da parte di tutti”.