Portichetto di Luisago: in attesa del treno, il vigilante lo caccia dalla stazione. Trenord risponde.

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Georges Christian è fermo sulla banchina della stazione in attesa del suo treno per Milano. E’ tardi ma l’indomani deve essere immancabilmente in città. Ha in mano il suo biglietto e in attesa, sfoglia i suoi libri di medicina.

Sta preparando Pediatria e Cardiologia per la sua seconda laurea. Georges è africano, in Italia da 13 anni e convive con Fabiana.

E’ proprio lei a sfogarsi sul suo profilo Facebook e racconta l’episodio. I due sono al telefono e lei gli tiene compagnia in attesa che arrivi il treno.

“Il mio compagno, Georges, arriva in stazione, acquista il biglietto, attende all’interno della saletta perché fuori c’è freddo” – scrive Floriana su Facebook – ” Ha con sé un libro di pediatria e uno di cardiologia. Avrebbe ingannato il tempo del viaggio provando a studiare, cosa che fa per tutto il giorno tutti i giorni”.

Ad un certo punto però, mentre è al telefono con la sua compagna, Georges viene interrotto dal vigilante della stazione. Floriana dal telefono sente le urla dell’uomo che invita il suo compagno ad andarsene.

“Sento aprirsi la porta della sala della stazione e “Tu! FUORI IMMEDIATAMENTE DA QUI

Georges prova a difendersi, chiedendo soprattutto il motivo della richiesta. L’uomo continua a intimargli di uscire, senza prendere in considerazione il fatto che Georges sia in attesa del suo treno, con un biglietto in mano.

Quando il vigilante lo minaccia di chiamare i Carabinieri, Georges accetta: “Per favore. Li chiami pure”. Floriana, a quel punto, è spaventata dal tono e dalle urla del vigilante , chiede a Georges di andarsene, di tornare a casa e di non fare questioni.

“Nel 2021 siamo arrivati al 5G , esiste una specie di taxi spaziale, sono riusciti ad intercettare il DNA di un dinosauro …. ma un NERO seduto sulla panchina ad aspettare è ancora preistoria?!Caro vigilante… qualunque sia la tua età , ti auguro di non ritrovarti mai a doverti sentire umiliato (o un tuo figlio) perché sei bianco, seduto su una panchina, con un biglietto, ad aspettare un treno” – conclude la donna nel suo post.

Di tutta risposta Trenord precisa però con una nota che il dipendente della società incaricata della vigilanza si trovava presso la stazione per le operazioni di chiusura e ha invitato ad uscire dalla sala d’attesa l’unica persona presente poiché l’ultimo treno in direzione Milano era passato alle 23.27. Si è poi comunicato che il treno delle 00.12 non ci sarebbe stato perché si trattava di una corsa sostitutiva effettuata con autobus.