Un tributo a Palermo, colta tra passato e presente, fulgore e decadenza, memoria e rinascita.
Attraverso la mostra corale che vede protagoniste le opere pittoriche di Croce Taravella, Giorgio Prati e Marco Favata, il “Centro d’arte Raffaello” rende omaggio alla città con una narrazione a tre voci, tra le più amate e autorevoli del panorama contemporaneo.
“Palermo Musa”, inaugurata lo scorso 26 novembre nella sede di via Emanuele Notarbartolo 9/E, ha suscitato grande attenzione da parte del pubblico e degli addetti ai lavori, ammaliati dalle rappresentazioni figurative dei tre artisti, capaci come pochi di cristallizzare l’immagine di regale bellezza propria della città, con uno sguardo particolarmente attento rivolto al rinnovato splendore degli ultimi anni.
Non una semplice mostra, ma una vera e propria “esplorazione” del contesto urbano fortemente voluta dalla dottoressa Sabrina Di Gesaro, direttore artistico del “Centro d’arte Raffaello”.
“Ho lungamente accarezzato il progetto – spiega – e l’ho concepito all’insegna di una lenta costruzione nella quale, progressivamente, mettevo a fuoco gli elementi che lo avrebbero composto”.
L’esito finale è la sintesi perfetta di tre visioni parallele che rappresentano luoghi iconici e simbolici della città, della sua memoria e del suo fascino che resiste all’implacabile incedere del tempo.
Curatrice della mostra, visitabile fino al prossimo 7 gennaio 2023 con ingresso gratuito, l’antropologa Nina Giambona, che sottolinea l’origine comune di Croce Taravella, Giorgio Prati e Marco Favata, tutti e tre siciliani.
“Abbiamo constatato, in un periodo difficile come quello recentemente vissuto – spiega – che la nostra terra ci offre possibilità continue: noi siamo responsabili del cambiamento e l’uomo sta sperimentando la scoperta delle opportunità in un contesto dominato dalla mobilità delle persone, delle cose e dei segni”.
“Attraverso le loro rispettive opere – osserva – i tre artisti hanno saputo raccontare la capacità di rinascita, di rielaborazione e reinterpretazione del passato, dando nuovo lustro alla tradizione”.
“Croce Taravella, Giorgio Prati e Marco Favata – sottolinea – riescono a mostrare il cambiamento avvenuto nell’immaginario dell’uomo moderno”.
Il punto di forza della mostra è racchiuso nella rappresentazione simbolica di tre distinte visioni urbane, attraverso la poliedricità di un sentimento intimo e autentico.
“I tra artisti – precisa Sabrina Di Gesaro – hanno colto, con dovizia di particolari e capacità di astrazione magistralmente sintetizzate, il cuore pulsante, l’energia, i colori e l’unicità di Palermo tra storia, cultura, folklore e tradizioni”.
Il Capo, via Maqueda, l’Arenella, la Cala, il porto, la Vucciria, vie dell’Argenteria e dei Chiavettieri e i Quattro Canti sono soltanto alcuni tra i luoghi iconici rappresentati, congiuntamente a visioni vagamente oniriche e astrazioni di vedute urbane che consegnano una città aperta, inclusiva, monumentale e maestosa, ma anche sofferta e contraddittoria.
Chi volesse, può ammirare “Palermo Musa” anche sulla piattaforma https://www.raffaellogalleria.com, luogo di incontro virtuale della galleria che, oltre alla sede in via Emanuele Notarbartolo, ne ha un’altra in via Resuttana 414.
La mostra sarà fruibile da lunedì a sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 16:30 alle 19:30. Festivi, domenica e lunedì mattina chiusi.