Mentre il Palermo è impegnato nella lotta alla promozione in Serie B, con la capolista Bari ormai lontana ben undici lunghezze dai rosa, a tenere banco in viale del Fante è la questione legata alla cessione delle quote societarie a nuovi acquirenti.
“Forse mancano un paio di mesi o anche meno. Potrebbero volerci anche quindici giorni. Stiamo trattando e siamo in una fase decisiva e io sono fiducioso”: queste sono le parole del presidente del Palermo Dario Mirri, datate 8 ottobre, in un’intervista rilasciata a Repubblica Palermo. L’acquirente sarebbe un fondo, composto da un insieme di più soggetti, con sede a Londra e pronto ad investire 40 milioni in quattro anni.
L’accordo, sempre stando alle parole del numero uno di viale del Fante, prevederebbe l’acquisizione da parte del fondo di una grossa parte delle quote, con Dario Mirri che rimarrebbe, su loro esplicita richiesta, all’interno della società con una quota di minoranza.
Di fatto, nonostante la trattativa vada avanti da mesi e pare che sia tutto pronto per chiudere, la situazione al momento vige in uno stato di congelamento e i riferimenti temporali dati dal presidente Mirri non sono stati rispettati. Tanti i motivi di questo stallo, ma su tutti pare che stia pesando la situazione relativa alla querelle legale con Tony Di Piazza.
L’imprenditore italo-americano ha esercitato il diritto di recesso dalla controllante Hera Hora e attende la propria liquidazione, corrispondente al valore del 40% delle quote appartenenti all’ex vice-presidente del Palermo alla data del recesso ovvero l’11 dicembre 2020. Vista l’impossibilità di un accordo tra le parti e i valori altamente discordanti dati dai periti di parte, ovvero 11,9 milioni di euro per i legali di Di Piazza e circa 75 mila euro per quelli di Mirri, si è optato per la perizia di un perito esterno che dia il valore effettivo delle quote dell’imprenditore italo-americano.
Il vero nodo che “blocca” la cessione delle quote al fondo è legato quindi alla richiesta di sequestro conservativo dei beni di Hera Hora presentata da Italplaza Sports LLC, la società di Tony Di Piazza, già respinta dal Tribunale di Catania, ma ancora in piedi, per via del reclamo presentato dai legali dell’ex vice-presidente.
In sostanza, fin quando non si risolverà in via definitiva la questione relativa al sequestro conservativo dei beni la trattativa non sarà chiusa.
Altra situazione da “sbloccare” è quella legata al nuovo centro sportivo con sede a Torretta. In questo caso si attende il via libera definitivo da parte dell’Istituto del Credito Sportivo per il finanziamento necessario all’inizio dei lavori, cosa che dovrebbe sbloccarsi a breve dal momento che mancano solo pochi dettagli.
La trattativa, quindi, non risulta definitivamente saltata ma per la fumata bianca bisognerà aspettare più tempo di quanto previsto inizialmente. Intanto però la piazza rosanero, sfiduciata dai risultati ottenuti finora in campo dalla squadra e in attesa di osservare il nuovo Palermo targato Silvio Baldini, “scottata” dalle date non rispettate attende con ansia di conoscere il destino della società per alimentare i sogni di ritorno nel calcio che conta.
foto ©Antonio Melita