A una settimana dal nuovo Dpcm, entrato in vigore il 16 gennaio, l’Italia cambia nuovamente colore.
La Lombardia, dopo il ricorso della Regione e del possibile errore di conteggio, torna arancione e con lei sono 14 le regioni di questo colore.
Anche Sardegna, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Calabria, Veneto e Sardegna mantengono il colore arancio.
Toscana, Basilicata, Molise, Campania e Provincia autonoma di Trento restano gialle.
La Sicilia, invece, resta in zona rossa, insieme alla Provincia autonoma di Bolzano.
La situazione in Sicilia peggiora ma Musumeci sembra allentare
Si impenna l’Rt regionale (a 1.27, ndr) in Sicilia, secondo solo al Molise, cambiando così il rating sulla “classificazione complessa del rischio“.
Per l’Istituto superiore di Sanità e il Ministero della Salute, adesso, la Sicilia passa da “moderata” ad “alta”.
I numeri, si ricorda, si riferiscono alla settimana tra l’11 e il 17 gennaio, facendo sfiorare il rapporto positivi/tamponi al 30%.
L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, non sembra sorpreso, perché solo con la misurazione di venerdì prossimo, che monitorerà i contagi tra il 18 e il 24 gennaio, potrà dare i primi risultati.
Il Presidente Musumeci però continua ad essere pressato da più parti: dal comitato tecnico-scientifico che invoca misure molto più strette e simili al lockdown di marzo scorso e dai commercianti e imprenditori che sono ormai allo stremo e richiedono allentamenti.
Ma per la stretta c’è ancora tempo, perché prima bisogna controllare e far rispettare le norme ai molti siciliani che ancora non lo fanno e che danno per scontate le restrizioni.