Visita culturale e artistica dell’Abbazia di San Martino delle Scale quella proposta dall’Interact e dal Rotary Club Palermo Montepellegrino per ricominciare a vivere la bellezza del nostro Paese.
“E’ necessario ripartire dalla valorizzazione del patrimonio artistico per costruire il futuro dei giovani” ha sottolineato Clarissa Tamburello alla guida del Club giovanile del club palermitano. Con queste premesse i soci e gli ospiti, accompagnati da Dom Riccardo Tumminello hanno visitato il complesso Abbaziale e l’Abbazia di San Martino delle Scale.
“Tale luogo – ha spiegato Dom Riccardo Tumminello dell’Abbazia di San Martino delle Scala – la cui nascita verosimilmente risale al periodo normanno, secondo un’antica tradizione non documentata, fu fondato nel 590 da Papa Gregorio Magno e in seguito abbattuto dai Saraceni nel IX secolo. Ciò che è certo è la sua rifondazione nel 1347, per volontà dell’arcivescovo di Monreale Emanuele Spinola, ad opera di sei monaci benedettini originari della cittadina di San Nicola di Nicolosi ubicata alle falde dell’Etna. I monaci benedettini che permisero la riedificazione dell’Abbazia operarono sotto la guida di don Angelo Sinisio che, il 26 luglio 1352, fu eletto primo abate di San Martino. Per via delle sue innumerevoli opere di beneficenza, l’abate Angelo era molto benaccolto tra i monaci e i fedeli delle comunità vicine di Palermo e Monreale tale che in seguito alla sua morte, accaduta il 27 novembre del 1352, il suo corpo venne sepolto sotto l’altare della sacrestia e, anche senza una regolare proclamazione canonica, gli fu assegnato il titolo di beato”.
“La ripresa della vita monastica durante tutto il Novecento segnò il ripristino di alcune attività proprie della comunità monastica, la quale prenderà sede in una parte dell’antico complesso monumentale: l’insegnamento nel collegio e nell’alunnato monastico, l’allestimento di un laboratorio di restauro del libro, l’apertura al pubblico della ricostituita biblioteca e la rivendita di alcuni prodotti tipici del monastero” ha concluso Don Riccardo Tumminello.
“Il Patrimonio culturale italiano, come questo splendido complesso abbaziale, è manifestazione della geodiversità. Valorizzare i depositi museali come grande opportunità per la conoscenza del patrimonio culturale italiano è il nostro impegno” ha commentato il presidente dell’Interact Club Palermo Montepellegrino Clarissa Tamburello.
“In Italia necessita una politica vera di conservazione, di gestione delle coste e del mare, non più rinviare una politica dell’educazione scolastica ai beni culturali. Siamo in profondo ritardo. L’Italia deve affrontare le criticità sempre più evidenti delle aree urbane, dei centri storici, dei borghi, delle coste, delle stesse aree archeologiche, dei monumenti, nonché dei musei. Come Rotary e come Interact lavoriamo anche in questa prospettiva” ha affermato il presidente del Rotary Club Palermo Montepellegrino professore Antonio Fundarò.
Presenti all’evento moltissimi soci sia dell’Interact che del Rotary, tra cui: Clarissa Tamburello, Martina Termini, Mino Morisco, Alessandro Gambino con Viola Vultaggio, Freda Liotta con Calogero, Antonio Genova, Vincenzo Lo Cascio, Pierfrancesco Mistretta, Mario Vitiello, Antonio Fundarò, Carlo Valenti con Francesca Terranova, parecchi consorti e amici.