Che siate grandi o piccini, il dono più gradito da chiunque a qualsiasi età nel giorno di Pasqua è, sicuramente, un goloso uovo di cioccolato. Grandi, piccoli, ripieni, di cioccolato al latte, fondente, bianco, dal guscio liscio e lucido o croccante con frutta secca “incastonata” come gemme preziose, davanti all’uovo di Pasqua è innegabile che torniamo tutti un pò bambini.
Se andiamo alle origine della tradizione pasquale che vede nell’uovo uno dei simboli della stessa festività della Pasqua cristiana, assieme alla colomba scopriremo che nel Cristianesimo, simboleggia la risurrezione di Gesù dal sepolcro. Ma, in realtà, la tradizione del classico uovo di cioccolato è recente, perchè il dono di uova vere, decorate con qualsiasi tipo di disegni o dediche, è correlato alla festa pasquale sin dal Medioevo.
L’uovo ha avuto tratti simbolici sin dai tempi antichi. Le uova, infatti, hanno spesso rivestito il ruolo del simbolo della vita in sé, ma anche della sacralità: secondo alcune credenze pagane e mitologiche del passato, il cielo e la terra erano considerati due emisferi che andavano a creare un unico uovo. La tradizione del dono di uova è documentata già fra gli antichi Persiani, dove era diffusa la tradizione dello scambio di semplici uova di gallina rudimentalmente decorate a mano, all’avvento della stagione primaverile, seguiti nel tempo da altri popoli antichi quali gli Egizi, I Greci e i Cinesi.
Gli Egizi, in particolare, consideravano l’uovo come il fulcro dei quattro elementi dell’universo (acqua, aria, terra e fuoco) e consideravano il cambio di stagione una sorta di primo dell’anno. Infatti era vietato mangiare uova a coloro che non credessero nella reincarnazione poichè l’uovo rappresenta, appunto, la ripetizione della nascita del Cosmo detta cosmogonia.
L’usanza dello scambio di uova decorate si sviluppò, nel Medioevo come regalo alla servitù. Nel medesimo periodo l’uovo decorato, da simbolo della rinascita primaverile della natura, divenne con il Cristianesimo il simbolo della rinascita dell’uomo in Cristo. La diffusione dell’uovo come regalo pasquale sorse probabilmente in Germania, dove si diffuse la tradizione di donare semplici uova in occasione di questa festività.
Il Cristianesimo riprese le tradizioni che vedevano nell’uovo un simbolo di vita, rielaborandole nella nuova prospettiva del Cristo risorto. L’uovo infatti somiglia a un sasso e appare privo di vita, così come il sepolcro di pietra nel quale era stato sepolto Gesù. Dentro l’uovo c’è però una nuova vita pronta a sbocciare da ciò che sembrava morto. In questo modo, l’uovo diventa quindi un simbolo di risurrezione.
In tempi più recenti l’uovo di Pasqua maggiormente celebre e diffuso è il classico uovo di cioccolato, che ha conosciuto largo successo nell’ultimo secolo, arricchito al suo interno da un piccolo dono. Se fino a qualche decennio fa la preparazione delle classiche uova di cioccolato era per lo più affidata per via artigianale a maestri oggi l’uovo di Pasqua è un prodotto diffuso soprattutto in chiave commerciale.
In Francia, è tradizione istituire in aree verdi delle cacce pasquali al tesoro, in cui le uova, preparate artigianalmente e di dimensioni ridotte, vengono nascoste fra gli alberi e vengono poi ritrovate dai bambini. Tale tradizione sta oggi però affievolendosi per via della diffusione globale dell’uovo pasquale prodotto e distribuito commercialmente. In molti altri paesi, infine, all’uovo di cioccolato viene ancora anteposto l’uovo di gallina solitamente cucinato sodo. Anche nei paesi di religione ortodossa, tuttavia, permane la tradizione delle uova di gallina, in risposta alla diffusione delle uova prodotte commercialmente, giudicate dagli ortodossi una strumentalizzazione consumistica della Pasqua.
In Italia l’uovo sodo come simbolo pasquale è rimasto presente soprattutto accompagnato dalla tradizionale colomba pasquale o durante il pranzo. In Sicilia, sebbene, sia ancora viva l’antica tradizione dei Pupi cull’ova , è certo che dinanzi ad goloso uovo di cioccolato nessuno saprà dire di no.