Distanziamento, mascherina obbligatoria e igienizzazione delle mani. Rimangono invariate le regole contro il Covid per partecipare alla messa. Per la funzione religiosa non servirà il certificato verde e neanche per le processioni. La Conferenza episcopale italiana si è mossa comunque in anticipo, rispetto al nuovo provvedimento del governo, e una decina di giorni fa, in coincidenza con l’apertura dell’anno pastorale, ha dato indicazione a tutti i vescovi a sollecitare i fedeli a vaccinarsi.
Con un invito particolare per gli operatori, sacerdoti in primis, ma anche catechisti, cantori, volontari a vario titolo. Nessun obbligo vero e proprio ma una sorta di “moral suasion” da parte dei vertici di una Chiesa, quella italiana, che fin dall’inizio ha sostenuto la campagna vaccinale mettendo a disposizione anche i propri locali per effettuare le inoculazioni.
Diverso è il discorso per il Vaticano che sulle regole anti-Covid decide per sé. Lo Stato del Papa è stato tra i primi al mondo a vaccinare i suoi residenti e le persone che vi lavorano. Inoltre il micro Stato ha donato vaccini anche ai Paesi più poveri. Infatti il green pass ad oggi è richiesto solo nella mensa aziendale interna alle mura vaticane. Il certificato non è richiesto né per le celebrazioni e neanche per le udienze papali, che vedono la partecipazione nell’Aula Paolo VI di alcune migliaia di persone.