Giornata Mondiale della Sindrome di Asperger: l’importanza di conoscere e accettare

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Il 18 febbraio si celebra la Giornata Mondiale della Sindrome di Asperger, una forma di autismo che colpisce 6 persone su 10mila e che si manifesta dalle prime fasi dello sviluppo.

La data è stata scelta perché il 18 febbraio del 1906 è nato il pediatra austriaco Hans Asberger, colui che riconobbe per la prima volta alcuni sintomi della sindrome. La prima definizione sul disturbo della personalità autistica fu nel 1944, ma passò inosservata per moltissimi anni, per poi essere ripresa nel 1981 dalla ricercatrice inglese Lorna Wing.

Le maggiori difficoltà dell’Asperger sono soprattutto legate alle relazioni sociali, alla sfera emotiva e motivazionale. A differenza di altri disturbi dello spettro autistico, i soggetti affetti dalla sindrome hanno un profilo cognitivo nella norma e in alcuni casi anzi lo hanno superiore alla media.

Le persone con questa sindrome sviluppano interessi particolari e sono in grado di specializzarsi in temi specifici diventando degli esperti.

Tra i personaggi più famosi con l’Asperger ci sono: Greta Thunberg, Michelangelo, Mozart, Steve Jobs, Mark Zukerberg, Charles Darwin e Tim Burton.

La chiusura mentale e la poca conoscenza sulla materia, da parte di molti, fa si che ancora oggi le persone soggette all’Asperger siano vittime di bullismo, soprattutto nel mondo della scuola, dove manca formazione e informazione tra ragazzi e insegnanti.

Non è facile riconoscere i segnali della sindrome né esiste una cura: ci sono terapisti preparati che possono però studiare i comportamenti del bambino o ragazzo e aiutarlo ad avere miglioramenti.

La Giornata Mondiale dedicata all’Asperger mira a sensibilizzare la popolazione, promuovendo la conoscenza dello spettro autistico.