Giornata internazionale del popolo Rom, l’8 aprile si celebra l’integrazione razziale

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L’8 aprile si celebra la Giornata internazionale dei rom per riconoscere e celebrare la storia e la cultura rom, che ha arricchito tutti gli europei e non solo. Un evento per riconoscere e valorizzare questa comunità e il contributo che Rom e Sinti hanno apportato al mondo, e il loro potere di preservare la loro identità e resistere a persecuzioni e tragedie storiche.

La storia di questo popolo rischia di perdersi con la morte dell’ultima generazione di rom e sinti sopravvissuti. Per garantire che ciò non accada occorre insegnarla nelle scuole, musei e istituzioni pubbliche. In occasione della Giornata internazionale dei rom, dobbiamo riaffermare, proprio a partire dalle scuole, l’impegno per i diritti umani e la dignità di tutti, condannando il fanatismo e la violenza e sostenere il Piano d’azione per il miglioramento della situazione dei rom e dei sinti.

Questa giornata, infatti, è anche l’occasione per ricordare i Rom assassinati durante l’Olocausto come ha detto l’artista e scrittrice sopravvissuta all’Olocausto Ceija Stojka, “se il mondo non cambia ora … se non costruisce la pace – la vera pace – in modo che i miei pronipoti abbiano la possibilità di vivere in questo mondo, allora non riesco a spiegare perché sono sopravvissuta ad Auschwitz, Bergen-Belsen e Ravensbruck”.

Ad oggi, il popolo Rom è oggetto di costante discriminazione, segregazione ed emarginazione a causa di gravi fatti di cronaca che nel tempo hanno spesso visti coinvolti degli individui appartenenti a questa etnia. Ma un intero popolo non può pagare le colpe di pochi. Occorre dunque combattere l’intolleranza contro i Rom e di sostenere la loro piena partecipazione alla vita civile ed economica.

L’emergenza pandemica, poi, ha posto sfide particolari ai gruppi tradizionalmente vulnerabili, comprese le comunità Rom emarginate. Soprattutto in questo momento, i governi dovrebbero garantire che tutte le misure per contenere la diffusione del COVID-19 siano attuate con attenzione per evitare di imporre disagi economici sproporzionati ai Rom e ad altre minoranze ed evitare crescenti tensioni interetniche. Le autorità dovrebbero adottare misure per prevenire la violenza e il capro espiatorio dei membri di qualsiasi minoranza, compresi i Rom, per la pandemia e ritenere responsabili i responsabili di eventuali attacchi contro di loro. I governi dovrebbero anche garantire che i supporti ei servizi vitali rimangano accessibili a tutti su base non discriminatoria.

I bambini inseriti in un’istruzione segregata sono vittime di discriminazioni. Quando vengono istruiti separatamente, sono mal equipaggiati per gestire le complessità delle nostre diverse società. L’istruzione segregata nega ai rom e ad altre minoranze, ai bambini con disabilità e ai bambini migranti, nonché ai bambini delle comunità maggioritarie, i benefici dell’educazione inclusiva e il valore positivo della diversità per le democrazie dinamiche e, soprattutto, per le persone. Insieme a questo, l’istruzione scadente che questi bambini ricevono limita gravemente le loro possibilità in tutti i ceti sociali e danneggia la loro qualità di vita.

Per questo motivo, in nome del motto “nessuno lasciato indietro” dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030 fornisce un impulso irresistibile per un rinnovato impegno a portare i bambini insieme per un’istruzione inclusiva. Al fine di monitorare i progressi, gli Stati dovrebbero anche raddoppiare i loro sforzi per sviluppare la loro base di conoscenze e per produrre e rendere pubblici dati in questo settore, con la dovuta considerazione alla privacy e alla protezione dei dati.