La nascita del gin, distillato che deriva dalle bacche di ginepro, è strettamente connessa alle sue proprietà e in qualche modo anche all’Italia. Alcuni la attribuiscono a Franciscus de la Boë, un medico che nel XVII secolo studiò le caratteristiche delle erbe e di altri derivati naturali per giungere a un siero che apportasse giovamento all’organismo.Un’altra tesi vuole però che il gin sia nato proprio nel Belpaese ad opera di Pietro Andrea Mattioli, che già nel 1544 lavorava a un distillato cristallino che aveva come terra d’elezione la campagna senese. Molto più che una credenza: le radici del gin potrebbero essere davvero italiane se le si mette in relazione all’attività portata avanti dalla Scuola di Salerno, istituzione medioevale che ha avuto un ruolo di primaria importanza nello sviluppo della medicina, dei processi di distillazione per come li conosciamo oggi e dell’utilizzo degli orti botanici quali fonti di materie prime per trasformare i preparati.
Orientarsi verso un gin al 100% Made in Italy, oggi, è quindi una garanzia di qualità in più, se si valuta la solida tradizione e l’attenzione verso i procedimenti artigianali che contraddistingue alcuni di essi. Come il caso del gin Tabai, che peraltro è disponibile in una varietà di versioni.Si parte dal classico per giungere alle versioni Premium caratterizzate dai cosiddetti “botanicals”, cioè quelle erbe, spezie, piante, radici e sostanze aromatizzanti utilizzate in macerazione nei distillati artigianali e di alta qualità.
L’etichetta Tabai ne ha scelti quattro per altrettante varianti di gin: dry, liquirizia, rosmarino o pepe rosso, da scegliere a seconda del gusto personale. Il prezzo delle edizioni platinum è fissato intorno ai 600 euro a bottiglia, ma già si annunciano tuttavia decolli futuri, per cui chi intende far propria una bottiglia di Gin Tabai può giocare d’anticipo.
Per i collezionisti e gli intenditori altrettanto interessanti saranno le due edizioni limitate del gin Tabai etichetta Rossa e Rosa, entrambe dedicate alla figlia del Patron Chanel.