In un mondo di anime sospese tra la dannazione e la rinascita, un uomo si ritrova impegnato in un articolato percorso di rinnovamento spirituale per rimediare agli errori commessi quando era in vita. Attraverso inusuali esperienze ultraterrene, che lo portano a sostare in luoghi sconosciuti e onirici, viene guidato da singolari anime, tra cui quelle del Giardino della Cuncuma, a comprendere la sequenza di enigmi che lo riguardano e per i quali è invitato a liberarsi di paradigmi culturali e pregiudizi, affrontando con coraggio lodevoli imprese a vantaggio dei vivi e scoprendo altri modi di amare, fino a ritrovarsi in una nuova vita.
Il libro è “Cuncuma – Nel voler esprimere la singolarità”, terzo romanzo di Renzo Conti, ingegnere e scrittore palermitano, antispecista, nonché presidente e fondatore dell’associazione onlus “Felici nella coda”, e sarà presentato il 9 febbraio 2022, alla libreria Feltrinelli di Palermo alle ore 18.
“Cuncuma”, edito da Ex Libris nel 2022, è stato dedicato alla memoria di Giuseppe Di Matteo. Con il penultimo libro, “Il volto delle streghe”, Conti aveva percorso la storia di Palermo, tra realtà e leggende, dagli anni ’60 fino agli anni ’80, lasciando di proposito in sospeso alcuni enigmi facenti capo al protagonista, che muore un giorno prima del sindaco Insalaco, ossia l’11 gennaio, che è lo stesso di Giuseppe Di Matteo, del quale si narra in “Cuncuma”, insieme alle due grandi stragi, di stampo mafioso, che hanno cambiato il nostro Paese. Così, riferendosi ad esse, in modo quasi provocatorio, in quest’ultimo romanzo Renzo Conti cerca di evidenziare ciò che ad oggi rimane ancora nascosto; mentre, sul rapimento di Giuseppe Di Matteo dà una chiave interpretativa differente, da sognatore, per cui avviene che il ragazzino si salva.
L’evoluzione del protagonista, già morto, che torna nel mondo dei vivi ma solo dopo un ciclo di esperienze che inneggiano all’amore, si esplicita in “Cuncuma – Nel voler esprimere la singolarità” attraverso un argomento ancora considerato un tabù, ossia quello delle polifamiglie e del poliamore.
La prefazione del libro è di Mario Zito, le conclusioni di Massimo Milani e Gino Campanella, che affermano: “Quello che a noi ha maggiormente appassionato, alla soglia di quarantatré anni di vita, amore e lotta insieme, è il tema della continua ricerca della felicità e del mito dell’amore eterno, coniugato, però, in una forma che non esclude, ma comprende con la stessa dignità infinite possibilità di amare e stare insieme, sperimentandone di nuove, aldilà degli stereotipi e delle ipocrite convenzioni imposte dalla società patriarcale. E ancora di più ci piace la ricerca continua dei protagonisti, nell’eterno ciclo di vita, morte e resurrezione, della propria autentica identità – che può spaziare liberamente e persino superare il proprio genere di appartenenza e gli orientamenti sessuali imposti –, di migrare verso il genere opposto. La critica implicita ed esplicita a certe forme incancrenite di maschilismo tossico, la centralità e l’attenzione particolare data al mondo femminile, così negletto nella nostra società, e la creazione e il protagonismo di molteplici e variegate prevalenti figure femminili, contemplate nella loro bellezza e contrapposte alla meschinità di certune maschili, fanno di Cuncuma un libro in qualche modo queer e trans-femminista”.