È stata siglata a Catania una importante partnership tra il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia ed Fmts Group che ha come obbiettivo il rafforzamento dei pilastri della comunicazione e della cooperazione tra le imprese anche attraverso percorsi di formazione dedicati.
Al fine di rispondere alla crisi dovuta all’emergenza sanitaria globale sono stati individuati i punti sui quali investire per sostenere ulteriormente la produzione agrumicola siciliana nel suo ruolo di traino per il settore. Ad oggi, infatti, il Distretto conta al suo interno 50 imprese della filiera agrumicola siciliana, 5 Consorzi e Associazioni di Tutela Dop e Igp nonché 32 enti. I dati ISMEA 2019 su 2018 parlano di 42.500 aziende per un fatturato di 532milioni di euro (Produzione Lorda Vendibile).
L’incontro con Fmts Group consente di creare nuove sinergie e pianificare in un’ottica di più ampia cooperazione. Dodici sono le aziende che costituiscono il gruppo Fmts con 220 risorse interne; le ore di formazione erogate sono più di 300mila per un valore di progetti approvati pari a 54milioni; nel Mezzogiorno d’Italia Fmts è presente oltre che in Campania anche in Basilicata, in Puglia, in Calabria e in Sicilia.
A completare l’accordo si aggiunge la collaborazione con In Cibum, la Scuola di Alta Formazione Gastronomica che fa capo ad Fmts Group e che rappresenta un’eccellenza del Sud Italia per la formazione sul mondo food. Con la firma del documento la presidente del Distretto, Federica Argentati e Giuseppe Melara presidente e Ad di Fmts Group hanno dato ufficialmente il via ad un nuovo corso.
“Questa sinergia nasce dalla volontà di ampliare le connessioni della filiera agrumicola siciliana, allargando la platea di interazioni virtuose del Distretto Agrumi di Sicilia, in questo caso con la rete di Fmts Group. Il valore aggiunto, oltre alla formazione continua per gli addetti della filiera siciliana tramite i progetti di In Cibum dedicati al food, sarà l’opportunità, di declinare la comunicazione delle nostre eccellenze Dop, Igp e Bio attraverso i canali dell’enogastronomia “made in Italy”, celebrata e apprezzata in tutto il mondo” ha affermato la presidente Federica Argentati.
Per il presidente Giuseppe Melara questo accordo segna l’inizio di un percorso destinato ad andare lontano: “Siamo sempre più consapevoli che i prodotti di eccellenza sono gli ambasciatori dei territori. Con questa firma diamo inizio ad un progetto culturale che punta ad una innovazione vera e concreta. Per raggiungere questo obiettivo è necessario investire in percorsi formativi che siano in grado di dare valore alle singole realtà e successivamente alla loro cooperazione. Il Mezzogiorno è una terra plurale, il luogo delle contaminazioni culturali ed è da questi tesori immateriali che è possibile ripartire immaginando percorsi sfidanti all’insegna dell’innovazione” ha aggiunto.