Il presidente della Regione Nello Musumeci è intervenuto oggi in conferenza stampa per fare il punto sulla situazione vaccini in Sicilia. Il governatore ha espresso il proprio ottimismo sullo sviluppo della campagna vaccinale sull’isola, spiegando quelle che saranno le prossime mosse per contenere l’epidemia e proseguire nell’immunizzazione della popolazione siciliana.
Presenti all’incontro con i giornalisti il dirigente generale dell’assessorato alla Salute Mario La Rocca e i commissari per l’emergenza Covid delle tre Città metropolitane di Palermo (Renato Costa), Catania (Pino Liberti) e Messina (Alberto Firenze).
«In Sicilia si è immunizzato oltre il 10% dei siciliani. I cittadini di questa categoria hanno ricevuto prima e seconda dose tranne quelli che hanno ricevuto solo la prima per Johnson & Johnson – ha spiegato il governatore -. I decessi registrati in Sicilia hanno creato una comprensibile ma ingiustificata psicosi determinando una ricaduta negativa anche sugli ultraottantenni per cui è stata attuata una campagna di sensibilizzazione grazie anche all’aiuto di medici e farmacisti a cui va il nostro ringraziamento per l’attività di aiuto offerto ai pazienti. Dalla categoria medica mi aspetto il massimo in base ad una idea ieratica oggi purtroppo sbiadita: i medici di famiglia sono nelle condizioni di potere vaccinare. Alcuni già lo fanno ma non è ancora abbastanza”.
«Abbiamo chiesto al commissario Figliuolo la possibilità di ammettere al vaccino le persone al di sotto dei 60 anni (dai 50 in su) la risposta è stata negativa perché si vuole dare la priorità agli ultraottantenni. Noi comunque, da domani, apriremo le prenotazioni ai cittadini dai 50 anni in su ovvero ai nati fino al 1 gennaio 1971. Abbiamo anche chiesto di rendere le isole siciliane Covid Free. Il prossimo fine settimana a Lampedusa verrà vaccinata tutta la popolazione dai 18 anni in su, mentre dal prossimo lunedì sarà somministrato anche in tutte le altre isole. In mattinata – ha spiegato Musumeci – partirà una comunicazione in tal senso al generale Figliuolo. Nessuna volontà di disobbedire al Piano nazionale, spero abbia comprensione. Dobbiamo correre altrimenti non usciremo più da questo tunnel – continua Musumeci -. Noi siamo pronti, nonostante i problemi: non siamo perfetti ma dobbiamo comunque andare avanti cercando di fare il meglio”.
Dall’inizio della campagna vaccinale, in Sicilia sono stati già somministrati oltre un milione e mezzo di vaccini (poco più di un milione come prima dose e il resto come seconda). Nel corso della conferenza stampa, il dirigente generale La Rocca ha fornito anche il dato delle scorte di AstraZeneca ancora in possesso delle autorità sanitarie regionali: 250 mila, di poco inferiori alle dosi necessarie per poter effettuare i richiami nelle prossime settimane. Il presidente Musumeci ha annunciato, inoltre, che sabato a Catania si sottoporrà anche lui alla vaccinazione e che il tipo vaccino sarà stabilito al momento in base all’anamnesi effettuata dal medico vaccinatore.
«Dobbiamo andare avanti – ha proseguito il governatore – vaccinando quanta più gente possibile. Abbiamo aspettato abbastanza e nessuno può accusarci di non aver rivolto la prioritaria attenzione alle fasce più deboli e fragili. Niente più scorte nei frigoriferi, in attesa che avvenga una “conversione” da parte dei cittadini diffidenti».
A condividere il percorso della vaccinazione generalizzata nelle isole minori, il commissario messinese Firenze. «Avevamo già programmato – ha spiegato – l’invio dei vaccini per l’immunizzazione delle Isole Eolie. Aprire ai cinquantenni, inoltre, la reputo una cosa fondamentale e il coinvolgimento dei medici di medicina generale è importantissimo: siamo in guerra e dobbiamo vaccinare il più possibile».«Abbiamo bisogno – gli ha fatto eco il commissario palermitano Costa – di rispondere alla voglia di vaccinarsi che c’è. Non è vero che la gente non vuole farlo. Bisogna avere fiducia in tutti i vaccini: Janssen sta avendo un grande successo, siamo fiduciosi».
«Abbiamo messo in campo – ha aggiunto il commissario etneo Liberti – una forza importante. Adesso serve che la gente venga a vaccinarsi. Nell’ottica di proteggere i più deboli, anche a Catania partiremo a breve con i vaccini per i “senza fissa dimora”, come già fatto a Palermo».