Covid, le restrizioni del Giovedì Santo e dei riti della Santa Pasqua

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Nella tradizione cristiana il Giovedì Santo segna la fine della Quaresima, il periodo di preparazione alla festività pasquale iniziato con il Mercoledì delle Ceneri, e l’inizio del Triduo Pasquale.

In Sicilia la Pasqua è la ricorrenza che fin dai tempi più antichi e più di ogni altra, ha suscitato in tutto il territorio dell’isola, una intensa partecipazione popolare. Nel corso della Settimana Santa è un susseguirsi di rappresentazioni e processioni che hanno come intento quello della rievocazione e commemorazione della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo.

La presenza attiva della gente è sentita a tal punto che, anche a livello emotivo, i sentimenti del dolore per la Morte prima e poi della gioia per la Resurrezione del Redentore, appaiono autentici per la teatralità che assumono nei vari passaggi del ciclo pasquale. Forte è la simbologia che connota e caratterizza la Settimana Santa sia a livello decorativo degli scenari – per la presenza di

Quest’anno, tuttavia, come già era accaduto in occasione della Pasqua 2020, l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 “ha portato molti cambiamenti anche al consueto modo di celebrare la liturgia – a cominciare dall’assenza delle processioni e della lavanda dei piedi come si legge nella nota della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, a firma del prefetto, il cardinale Robert Sarah, e del segretario, l’arcivescovo Arthur Roche, inviata ai vescovi e alle Conferenze episcopali di tutto il mondo in cui si indicano nuove disposizioni da osservare per celebrare i riti della Settimana Santa 2021.

Per le celebrazioni del Giovedì e del Venerdì Santo e della Veglia Pasquale resta, quindi, valido il Decreto del 25 marzo 2020, emesso su mandato di Papa Francesco in base al quale “in molti Paesi sono ancora in vigore rigide condizioni di chiusura che rendono impossibile la presenza dei fedeli in chiesa, mentre in altri si sta riprendendo una più normale vita cultuale”.

Il testo sottolinea anche che “l’uso dei social media ha molto aiutato i pastori a offrire sostegno e vicinanza alle loro comunità durante la pandemia“. Per le celebrazioni della Settimana Santa si suggerisce di facilitare e privilegiare la diffusione mediatica delle celebrazioni presiedute dal vescovo, incoraggiando i fedeli impossibilitati a frequentare la propria chiesa a seguire le celebrazioni diocesane come segno di unità“.