Covid, Istat: “Più morti al Sud che al Nord”

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Nel 2020 la mortalità in Italia è stata la più alta mai registrata dal Dopoguerra in poi. Ad evidenziarlo è il rapporto Istat-Iss sull’impatto tragico del Covid in Italia. Secondo i numeri riportati nell’anno della pandemia sono stati registrati complessivamente 746.146 decessi, 100.526 in più rispetto alla media 2015-2019.

Analizzando la diffusione del virus nei primi mesi del 2021 le Province con il maggior tasso di incidenza sono state quelle del versante Nord-orientale: Bologna, Gorizia, Forlì-Cesena, Udine, Rimini, Bolzano/Bozen. Molto bassa appare l’incidenza generale in alcune province della Sardegna (Sud Sardegna, Oristano, Sassari). Ma anche in alcune Province della Calabria (Catanzaro, Cosenza, Crotone) e della Sicilia (Ragusa, Enna, Agrigento).

Rispetto all’intero anno 2020, però, nei primi quattro mesi del 2021 l’impatto dei decessi per Covid-19 sui decessi totali è aumentato soprattutto nelle regioni del Centro e del Mezzogiorno. Questo accade sia perché è aumentata la capacità di rilevazione dei decessi Covid-19 da parte delle Regioni sia per lo scenario di diffusione del virus che è notevolmente mutato.

Il contagio negli ultimi mesi ha visto protagoniste le regioni del Centro e del Mezzogiorno. Proprio questi territori avevano registrato una scarsa presenza del virus nella prima ondata (marzo-maggio 2020). Lo rivela il nuovo rapporto Istat-Iss sull’incidenza della pandemia in Italia.