L’azienda siciliana Judeka, di Caltagirone, in provincia di Catania, dei fratelli Valentina e Cesare Nicodemo, ha ricevuto l’importante premio nazionale per l’innovazione in agricoltura riconosciuto da Confagricoltura che attribuisce agli imprenditori agricoli il ruolo centrale di promotori dello sviluppo economico del territorio e del Paese.
A sostegno della premiazione della cantina Judeka è stata data la seguente motivazione: “Judeka si è contraddistinta per gli interventi di efficientamento energetico apportati recentemente: sistema fotovoltaico, impianto solare termodinamico per la produzione di acqua calda, lampade a LED, on/off circuiti luce con rilevamento di presenza, sistema di riscaldamento/raffrescamento con tecnologia a pompa di calore aria/acqua, laghetti di fitodepurazione per le acque reflue.”
“La nostra azienda – spiegano Valentina e Cesare Nicodemo – ,che si estende per 45 ettari vitati e produce 380 mila bottiglie, è tra le poche cantine siciliane a impatto zero. Definiamo Judeka un’azienda etica, sensibile ai temi attuali dell’ecosostenibilità e della biodiversità. Siamo giovani ed innovativi. Da un anno abbiamo ottenuto delle certificazioni importantissime che danno merito alla nostra filosofia produttiva vocate all’ eccellenza dei nostri prodotti. Fin dalla nostra nascita, la costante attenzione alla salvaguardia dell’ambiente mantiene, su alti livelli di qualità, gli standard dell’intera produzione”.
Tra le certificazioni della cantina, ISO 50001:2011 ottenuta dall’azienda Judeka per l’efficiente sistema di gestione energetica nella produzione dei propri vini grazie ad innovazioni applicate per la salvaguardia ambientale e le metodologie agricole messe in campo con responsabilità e precisione.
“Nel tempo, Judeka ha migliorato la propria performance riducendo i consumi di energia elettrica anche ricorrendo allo sfruttamento razionale di energia prodotta da fonti rinnovabili – proseguono i produttori -. Ci attestiamo intorno a 210.000 kilowatt annui di produzione, oltre al solare termico per la produzione di acque calde e ai laghi di fitodepurazione, dove un sistema del tutto naturale depura le acque di lavorazione e manda a valle acqua pulita”.
A ciò si aggiunge la Water Footprint, “impronta idrica”, che rappresenta uno strumento efficace per misurare la quantità di acqua utilizzata nei processi produttivi, fondamentale per valutare gli impatti sull’ambiente causati da queste attività. L’analisi di questa variabile permette di misurare l’impatto sul comparto idrico determinato da un prodotto, un processo o un’organizzazione, utilizzando le metodologie indicate nello standard ISO 14046. “L’azienda è pure carbon neutral – spiegano -. Ci impegniamo ogni giorno a controllare e ridurre le emissioni di gas dalla vigna alla cantina”. E aggiungono: “La nostra è una scelta etica e crediamo sia anche la leva per essere maggiormente competitivi. Evitando gli sprechi, possiamo offrire un ottimo rapporto qualità/prezzo per i nostri vini, che sono alla portata di tutti. Accessibili, in una sola parola. Sostenibili: il vino deve essere anche questo”.
A ricevere il premio nazionale sono state 9 realtà di diverse province italiane, che dimostrano come la digitalizzazione nelle aree rurali, la tecnologia, la robotica, l’economia circolare, possano permettere di migliorare le produzioni, risparmiare risorse naturali preziose, ma anche favorire il benessere aziendale, sociale ed economico, sempre con un occhio attento alla sostenibilità.
Alla cerimonia di premiazione a Palazzo Della Valle, il ministro Patuanelli ha affermato: “L’innovazione rende le aziende agricole più moderne, competitive, migliora la qualità dell’occupazione tutelando chi ci lavora e valorizzando il prodotto. E Confagricoltura ha deciso di premiare quelle imprese che hanno fatto investimenti importanti in questo ambito, con impegno, entusiasmo e coraggio”.