Alcuni brani sono un viaggio, o per meglio dire, una guida, un faro, capace di indicarci la strada da seguire nel percorso a tappe della nostra vita.
Uno di questi, è senza dubbio “Ciao” (Delma Jag Records/IGrooveMusic), il singolo d’esordio dell’intensissima cantautrice e attrice partenopea d’adozione romana Alba, che, attraverso la sua vocalità magnetica e incisiva, conduce l’ascoltatore in un universo parallelo, in grado di evidenziare prima, per dissipare poi, le ombre che ottenebrano la vera natura, l’essenza reale, di ciascuno di noi.
Scritto dalla penna iconografica della stessa artista e prodotto dal tocco accorto ed elegante di Samuel Aureliano Trotta, “Ciao” è una lettera a cuore aperto a se stessi, un tappeto di anima e note su cui si stagliano quei frammenti interiori indeboliti dalla tossicità di relazioni distopiche e deleterie, intrattenute e consumate nel tempo.
Rapporti d’amore, d’amicizia, ma anche – e soprattutto -, l’indissolubile legame con l’unica persona dalla quale non potremmo mai separarci né fuggire, noi stessi, che, se alimentati dalla fiamma dell’assoggettamento e dell’autodistruzione, gravano sul sottile equilibrio, sul filo invisibile ma al tempo stesso solido ed imprescindibile, della reciprocità, dell’equità, portando il concetto d’insieme alla disgregazione e, la parte più debole, sensibile e insicura, a sgretolarsi sotto la morsa dell’asservimento.
Smarrimento, desolazione e caos interiore sono l’amaro cocktail emotivo con cui si nutrono le ferite dello spirito di chi non fa altro che «rimandare per paura di fallire», con quella pseudo coscienza, resa distorta da un’immagine di sé falsata e indebolita da etichette e pregiudizi, di chi decide di annegare la cognizione di sé e della propria condizione, a favore di una gabbia mascherata da dimora, di quell’ennesimo e sofferto colpo travestito da carezza «consapevole di poter capire rompo lo specchio, giro ad occhi chiusi».
«Ripenso a quel silenzio, è un rumore assordante»; «Quella voce che ti tira ancora indietro, odiala, poi respira guarda in alto e parla al cielo»; «Svuoto la mente da memorie nude, copro il rumore dei tuoi passi con parole confuse»; passaggi di un testo che si identificano in snodi e svolte di vita, un nero su bianco minuziosamente curato che diventa simbolo della stessa attenzione con cui si curano le crepe, le lacerazioni e le discromie di chi trova il coraggio di ridisegnare se stesso «sopra un muro di lacrime scomposte», analizzando avvenimenti e situazioni – «leggo tra le righe di ogni tua mancata scusa» -, per mettere il punto decisivo ad un capitolo che non va depennato dalla storia della nostra vita, ma riletto con un nuovo sguardo, capace di segnare l’epilogo a dubbi, incertezze e negative vibes; quel “Ciao” che non suona come un “addio”, ma rappresenta una rinascita, dal mondo e da se stessi.
La release è accompagnata dal videoclip ufficiale, diretto da Andriy Yudka e girato a Napoli, in cui Alba ripercorre le tappe raccontate nel testo tra flashback, ricordi in fotogrammi ed una ritrovata e rinnovata consapevolezza di sé.
Dotata di una grazia vocale di raro riscontro, di una timbrica delicata ma potente al contempo e di un’abilità autorale in grado di trasfigurare esperienze personali in narrazioni universali, Alba è una delle proposte più interessanti del nuovo cantautorato femminile italiano.
Alba, al secolo Alba Giaquinto, è una cantautrice e attrice napoletana d’adozione romana. Si appassiona alla musica sin da bambina, suonando la batteria e, all’età di 13 anni, dà il via al suo percorso formativo in ambito vocale, studiando canto. Quattro anni più in là, scrive i suoi primi testi inediti, in inglese e in italiano, e, poco dopo, inizia a recitare, mettendo in luce la poliedricità della sua Arte che le consente di fondere cinema, teatro, serie TV, composizione e interpretazione. Ad inizio 2022, entra nelle case degli italiani partecipando alla celebre e fortunatissima produzione Rai “Il Paradiso delle Signore” e, nel Maggio dello stesso anno, pubblica il suo primo singolo ufficiale, “Ciao”, una lettera a cuore aperto a se stessi che conduce l’ascoltatore ad una nuova consapevolezza di sé; un viaggio tra le tappe dell’assoggettamento e dell’autodistruzione per liberarsi dalla tossicità dei rapporti e rinascere, dalle proprie ceneri e dal mondo. Magnetica, dotata di una grazia vocale di raro riscontro, di una timbrica delicata ma potente al contempo e di un’abilità autorale in grado di trasfigurare esperienze personali in narrazioni universali, Alba è una delle proposte più interessanti del nuovo cantautorato femminile italiano.