Con lo slogan “Fai anche tu la tua parte: per contrastare la presenza dei rifiuti che vedi sulle spiagge e che finiscono in mare, ogni tua scelta quotidiana è importante e può fare la differenza” Legambiente invita tutti questo week-end – 14, 15 e 16 maggio – a partecipare all’edizione 2021 di Spiagge e Fondali Puliti, la campagna di volontariato ambientale realizzata con il supporto di Eon, Novamont e Sammontana in qualità di partner principali e Virosac in qualità di partner.
Tre giornate che vedranno una mobilitazione attiva lungo le coste e gli arenili della Penisola, ma anche lungo le sponde del Mediterraneo, la prima dopo lo stop del 2020 causato dall’emergenza sanitaria globale.
Saranno più di 60 le iniziative programmate in 15 regioni italiane, tutte organizzate nel pieno rispetto delle normative anti-covid e consultabili sul sito di Legambiente, e che avranno per protagonisti volontari di tutte le età, famiglie e scolaresche, amministrazioni comunali e aziende che insieme all’associazione ambientalista ripuliranno le spiagge, ma anche le sponde di fiumi e laghi.
A cominciare dalla pulizia dei lidi laziali, passando a quelli toscani e lucani. Non mancheranno iniziative anche in Puglia, Liguria e in Veneto e, in alcune regioni, le attività si estenderanno anche nei week-end successivi. All’iniziativa “Spiagge e Fondali Puliti 2021” sarà ancheì legato un contest fotografico attraverso il quale Legambiente inviterà tutti a condividere su Instagram le foto del “bottino” di rifiuti con gli hashtag #CiPiaciUnSacco e #SpiaggeFondaliPuliti . Alle foto più simpatiche andrà in omaggio una shopper in tessuto con la scritta “Ci Piaci un sacco“.
In questo week-end dedicato al mare e alle spiagge, non mancheranno all’appello di tanti personaggi famosi. Piero Pelù con il suo Clean Beach Tour aprirà il grande week-end di iniziative che vedrà unito anche il bacino il Mediterraneo. Saranno ben 100 le iniziative di pulizia previste anche in altri 16 paesi del Mediterraneo – Algeria, Croazia, Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Libano, Libia, Malta, Marocco, Monaco, Palestina, Spagna, Tunisia, Turchia, Italia – e che vedranno in prima fila 85 associazioni grazie a Clean up the Med, versione mediterranea di Spiagge e Fondali Puliti, promossa quest’anno da COMMON (COastal Management and MOnitoring Network for tackling marine litter in Mediterranean sea), progetto europeo finanziato da Eni CBC Med che coinvolge Italia, Libano e Tunisia con l’obiettivo di tutelare le coste del Mediterraneo dal marine litter attraverso una gestione sostenibile.
Oltre alla rimozione dei rifiuti, l’obiettivo di Spiagge e Fondali Puliti è quello di sensibilizzare i cittadini sul grande problema dei rifiuti che non risparmia il Mediterraneo. Quelli censiti da Legambiente sono di ogni forma e tipo, per lo più usa e getta, legati principalmente agli imballaggi, al consumo di cibo e ai rifiuti da fumo: dalle bottiglie ai contenitori e tappi di plastica, dai mozziconi di sigaretta ai calcinacci e ai frammenti di vetro, per arrivare a dischetti, guanti e mascherine. La plastica resta il materiale più trovato dei rifiuti spiaggiati. Su circa un terzo delle spiagge campionate, la percentuale di plastica eguaglia o supera il 90% del totale dei rifiuti monitorati, mentre sul 72% dei lidi monitorati sono stati rinvenuti guanti usa e getta, mascherine o altri oggetti riconducibili all’emergenza sanitaria Covid-19. In particolare le mascherine sono state rinvenute sul 68% delle spiagge monitorate, i guanti usa e getta sul 26%. Rinvenuti anche quest’anno, in 5 spiagge di Campania, Lazio e Sicilia, i dischetti utilizzati come biofilm carrier nei depuratori.
Dai campionamenti fatti da Legambiente nelle 47 spiagge, la plastica risulta il materiale più trovato (84% degli oggetti rinvenuti), seguita da vetro/ceramica (4,5%), metallo (3,2%) e carta/cartone (2,9%), gomma e tessili (entrambi all’1,4%), legno (trattato/lavorato) all’1,3%. Il restante 1% è formato da materiali legati al COVI-19, bioplastiche, oggetti in materiali misti, rifiuti da cibo e prodotti chimici/sintetici. Come lo scorso anno, nella spiaggia di Romagnolo a Palermo sono stati monitorati un numero molto alto di rifiuti derivanti da attività di costruzione e demolizione che non sono stati considerati per le elaborazioni per non alterare i risultati, ma che comunque devono essere presi in considerazione localmente.
In cima alla top ten dei rifiuti spiaggiati troviamo gli oggetti e i frammenti di plastica o di polistirolo non identificabili, che insieme rappresentano circa il 29% dei rifiuti registrati. Al terzo posto i mozziconi di sigarette (l’8,7% dei rifiuti rinvenuti), seguiti da tappi e coperchi in plastica (8,3%), cotton fioc in plastica (5,4% dei rifiuti monitorati). Al sesto posto troviamo le bottiglie e contenitori in plastica per bevande (4,3%), seguiti dalle stoviglie usa e getta in plastica (bicchieri, cannucce, posate e piatti di plastica) con il 3,8%. All’ottavo posto reti o sacchi per mitili o ostriche (3,2%), seguite da materiale da costruzione (calcinacci, mattonelle, tubi di silicone, materiali isolanti) con il 2,5%. Infine non mancano oggetti e frammenti in plastica espansa (non polistirolo) (2,3%).
Gli appuntamenti in Sicilia sono inseriti all’interno della campagna Sicilia Munnizza free. Tra gli eventi, a Palermo, è previsto un appuntamento, sabato 15 maggio, al Circolo Palermo Futura dove si terrà una giornata di sensibilizzazione sulla realizzazione del progetto per la riqualificazione del Fiume Oreto. Mentre domenica 16 maggio, è prevista una giornata di pulizia nel quartiere Romagnolo organizzata dal circolo Legambiente Palermo. Poichè la Sicilia attualmente è ancora in zona arancione gli eventi sono riservati ai soci di Legambiente.