Bob Dylan, iconico cantautore ormai divenuto uno dei personaggi simbolici impegnato nelle lotte civili, oggi, 24 maggio, compie 80 anni. I festeggiamenti in suo onore sono previsti nella sua villa di Malibù, in cui continua a produrre nonostante un’artrite molto invasiva gli impedisca di suonare a lungo la chitarra.
E’, infatti, proprio dell’ultimo anno pandemico “Rough and Rowdy Ways”, l’ultima fatica della sua carriera discografica riconosciuta e studiata da oltre 4000 prodotti tra libri e documentari, che si sono moltiplicatis dopo il Nobel per la Letteratura nel 2016, premio che ha fatto assurgere al rango di arte letteraria quella del cantautorato rendendo merito a colui che più di tutti ne ha rappresentato i principi a livello mondiale.
Nato a Duluth, il 24 maggio 1940, fu registrato all’anagrafe come Robert Allen Zimmerman. Il nome d’arte con cui è noto diventerà il suo “marchio” intorno ai 20 anni con la pubblicazione del suo primo album con la Columbia Records nel 1962. Il disco conteneva Blowin’ in the wind, A hard’s rain-a gonna fall e Times are a-changing, canzoni presto divenute simbolo indelebili della lotta per il pacifismo e i diritti civili che stavano attraversando l’America tra gli anni ’50 e ’60 e che presto sarebbero sfociate nella rivoluzione di Woodstock e le proteste contro l’invasione del Vietnam.
Dylan si consacrò definitivamente cantando nel 1963 insieme a Joan Baez la celebre marcia di Washington davanti agli occhi del grande Martin Luther King. Dopo il concerto di Washington, l’artista si avvicinò al rock, con la celeberrima Like a Rollin’ Stone.
Ma si è trattata di una parentesi breve poiché, ben presto è ritornato sulle tematiche impegnati e giovanili fino agli anni ’90 e 2000 quando Dylan ha reinventato sé stesso e intessendo collaborazioni con i maggiori artisti internazionali che segnavano le nuove leve della musica.
Anche al momento della consegna del Nobel, nel 2016, in linea con la sua fuga dalle classifiche e dal glamour, decise di non presentarsi e affido il compito a Patti Smith che ne fece le veci. &0 anni di carriera quelli di Dylan permeati dalla continua ricerca e sperimentazione e dall’eclettismo che trovano la profonda sintesi e “summa” nell’ultimo album Rough and Rowdy Ways.