Da sempre esploratore instancabile dei più diversi linguaggi sonori, il sessantaquattrenne trombettista Markus Stockhausen, figlio maggiore del celebre compositore contemporaneo Karlheinz che è stato figura cardine dell’intera scena culturale del Novecento, è il protagonista di una esclusiva produzione musicale del Brass Group.
In questo concerto il musicista tedesco interagisce con una sezione ritmica costituita da consolidati talenti siciliani, quali Riccardo Randisi al pianoforte, Giuseppe Costa al contrabbasso e Fabrizio Giambanco alla batteria, per proporre in una veste del tutto inedita un programma costituito interamente da sue composizioni già pubblicate, sebbene in forma assai diversa, in vari album della sua cospicua discografia, con particolare attenzione a opere recenti come “Eternal Voyage”, “Far into the stars” e “Alba”.
Avviato alla musica fin dalla più tenera età, Markus Stockhausen rivelava subito un talento precoce e dopo approfonditi studi musicali intraprendeva una esaltante collaborazione col celebre genitore protrattasi per un quarto di secolo. Ma oltre ad operare a lungo e sempre con esiti assai brillanti in ambito classico e contemporaneo (memorabile una sua performance del 2004 al teatro Golden con la prestigiosa Orchestra d’Archi Italiana del celebre violoncellista Mario Brunello), il trombettista di Colonia ha collateralmente esteso i propri orizzonti ad altri linguaggi sonori, coltivando un’idea di musica capace di guardare oltre ogni direzione stilistica senza però negarne alcuna.
Il frutto di tale percorso ha regalato al suo strumento (tromba e flicorno) la rara virtù di sapere parlare un esperanto musicale nel quale trovano confluenza tanto il jazz quanto la musica classica, l’avanguardia e la tradizione, l’improvvisazione e la pagina scritta, la purezza acustica e le più ardite trasfigurazioni elettroniche.
Markus Stockhausen oggi è uno dei più originali e rinomati artisti “di confine”, sempre pronto a esplorare nuovi territori sonori, ad allacciare inedite collaborazioni (quella coi musicisti siciliani ne è una riprova) ed a regalare al pubblico la magia di una tromba che ha le sue doti precipue nel lirismo soffice e dolente, in una asciutta cantabilità, nel purissimo timbro strumentale, nella pulizia formale, nell’inclinazione a pennellate larghe e ad un incedere pensoso, solenne, errabondo e ricco di mistero.