Boom di frutta esotica Made in Italy con le coltivazioni che in meno di tre anni sono raddoppiate superando i mille ettari fra Puglia, Sicilia e Calabria per affrontare le nuove temperature bollenti causate dai cambiamenti climatici. E’ quanto emerge dalla stima di Coldiretti sulle nuove produzioni tropicali in occasione dell’Avocado Day.
“Con il caldo tropicale in Italia sono infatti arrivate nuove colture. Sempre più spesso nelle regioni del Sud – sottolinea la Coldiretti in suo comunicato– prima si sperimentano e poi si avviano vere e proprie coltivazioni di frutta originaria dell’Asia e dell’America Latina dalle banane ai mango. Dall’avocado al lime. Dal frutto della passione all’anona. Ma anche dalla feijoa al casimiroa. E dallo zapote nero fino al litchi. Il tutto per un consumo totale stimato in oltre 900mila tonnellate a livello nazionale”.
“Il tutto grazie all’impegno di giovani agricoltori – ricorda la Coldiretti – che hanno scelto questo tipo di coltivazione, spesso recuperando e rivitalizzando terreni abbandonati proprio a causa dei mutamenti climatici. Il 71% dei cittadini sarebbe inoltre disposto a pagare di più per avere la garanzia dell’origine nazionale dei tropicali. Una scelta motivata dal maggiore grado freschezza. Ma anche dalle preoccupazioni sulle garanzie di sicurezza del prodotto importato”
“Il fenomeno della frutta esotica italiana, spinto dall’impegno di tanti giovani agricoltori, è un esempio della capacità di innovazione delle imprese agricole italiane nel settore ortofrutticolo. Porprio tale settore troppo spesso viene però ostacolata da un ritardo organizzativo e infrastrutturale”. Così ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.