Su un giovane paziente di 42 anni, presso l’unità operativa complessa di Chirurgia dell’ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli, diretta da Cosimo Callari, per la prima volta è stato eseguito con successo un intervento di asportazione di tumore del colon con metastasi peritoneali (carcinosi peritoneale). Ogni anno in Italia la carcinosi peritoneale, colpisce circa 25.000 persone con un significativo peggioramento sia della prognosi sia della qualità della vita dei pazienti. La chemioterapia classica in tali situazioni non offre, una reale capacità di contenimento della crescita tumorale.
Il delicato intervento è stato realizzato da Dario Di Miceli, responsabile dell’unità operativa di Chirurgia oncologica e Guido Martorana, responsabile dell’unità operativa di Chirurgia laparoscopica avanzata. Al paziente è stato asportato il tumore recidivo e la membrana dell’addome (peritoneo). Durante l’intervento è stata effettuata un’infusione intraoperatoria di
chemioterapico ad alta temperatura (HIPEC). Si tratta di una tecnica che prevede l’impiego dei farmaci chemioterapici direttamente in cavità addominale là dove il tumore si localizza attraverso un “;lavaggio”; ad alta temperatura (41-42 gradi). Il paziente è stato dimesso dopo sette giorni di degenza in buone condizioni generali.
“Il successo dell’intervento – spiega Callari – è frutto della collaborazione del lavoro di equipe, in modo particolare con l’unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione diretta da Luciano Calderone e con l’unità operativa complessa di Oncologia diretta da Nicolò Borsellino”.
L’intervento svolto per la prima volta all’ospedale Buccheri La Ferla è il risultato di un nuovo modello organizzativo iniziato e portato avanti da Cosimo Callari. Nell’ultimo anno sono stati effettuati circa 90 interventi di chirurgia oncologica prevalentemente tumori del colon e del retto e circa 100 interventi di chirurgia bariatrica. Inoltre, afferisce alla chirurgia l’unità operativa di urologia, da qualche mese diretta dal dott. Antonio Lupo che ha implemento il numero di interventi per la rimozione del tumore sul rene e sulla vescica utilizzando la tecnica laparoscopica. “;Il nostro sforzo organizzativo – dice Santi Mauro Gioè, direttore sanitario dell’ospedale – ha fatto registrare un progressivo efficientamento che ha comportato una diminuzione delle giornate medie di degenza dei ricoveri. Ciò ha permesso di svolgere a parità di posti letto non solo attività chirurgica proveniente da pronto soccorso ma di dedicare spazio ad alta complessità contribuendo ad evitare la mobilità sanitaria dei nostri pazienti verso altre regioni”.