Ai domiciliari ridicolizza la polizia su Tik Tok: siciliano finisce in carcere

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Usa Tik Tok per interagire con i suoi seguaci mentre stava scontando i domiciliari per traffico di sostanze stupefacenti in concorso. Un 30enne nisseno è stato condotto in carcere dalla polizia. Gli agenti hanno eseguito un’ordinanza di sostituzione di misura cautelare disposta dal gip.

L’indagato, in almeno dieci casi documentati dagli agenti della sezione volanti, si è reso responsabile di violazione delle prescrizioni imposte dal giudice con l’applicazione degli arresti domiciliari, pubblicando svariati video e foto e rispondendo ai commenti postati dai suoi conoscenti.

Dall’esame delle foto e dei video postati, i poliziotti hanno evidenziato che l’uomo, mentre si trovava ai domiciliari, ha avuto anche contatti con altri indagati. In un video l’indagato esalta lo status di detenuto domiciliare con sottofondo musicale del brano “Il capo dei capi», mimando le parole «la galera era molto dura ma per Totò era villeggiatura”.

In un altro video, invece, mostra ai suoi follower l’atto di tagliare il braccialetto elettronico con un, paio di forbici. E aggiunge come descrizione «finalmente libero. Era ora». E l’uomo ridicolizzava la polizia nel corso dei controlli, postando la foto di una volante e la scritta «quando stai dormendo e arriva la sveglia», con gli hashtag #arrestidomiciliari #riposino #arrivalintruso.