Palermo Pride 2022: corteo e Stati Genderali

0
628

Il coordinamento Palermo Pride ha organizzato il corteo del Pride 2022 per sabato 9 luglio con concentramento alle 16 al Foro Italico e un percorso che terminerà al parco di villa Filippina, in piazza San Francesco di Paola, per la serata di chiusura. L’annuncio all’indomani dell’abolizione della sentenza Roe vs. Wade da parte della Corte Suprema americana e a poche ore dalll’attentato alla discoteca di Oslo.

“Troppe persone si chiedono ancora a cosa serva un corteo del Pride nel 2022”, commenta il direttivo. “In meno di 24 ore la sentenza USA che cancella il diritto alla libera scelta in tema di aborto e l’attentato che ha ucciso due persone e ne ha ferite 21, fuori da un locale gay hanno dimostrato quanto i nostri corpi siano costantemente sotto attacco e quanto sia necessario manifestare e prendersi lo spazio pubblico per difenderli”. Il tema politico del 2022 è “Né le Terre né i Corpi sono luoghi di Conquista”.

“Un tema che abbiamo fortemente voluto per sottolineare la relazione tra le pratiche di guerra e le pratiche di discriminazione violenta contro i nostri corpi, vivrà dentro il corteo con una declinazione che celebra l’impegno contro le mafie e contro i fascismi”, sottolinea il coordinatore del Palermo Pride Luigi Carollo. “Nel trentennale delle stragi di Capaci e di via d’Amelio è più necessario che mai ricordare che non esiste soluzione di continuità tra le lotte per le libertà di tutti e tutte e antimafia sociale e che non può esserci Cultura della Pace senza militanza antifascista e contro ogni forma di oppressione perpetrata sui popoli e sulle persone”.

Madrino di questa edizione del Pride è Giuseppe Fiorello. “Un attore amatissimo che è non solo un nostro conterraneo, è soprattutto un artista che ha sempre messo il proprio talento al servizio dell’impegno civile”, commenta il direttivo del Palermo Pride. “Giuseppe ha concluso la lavorazione del suo primo film da regista e per questo esordio ha fortemente voluto raccontare una storia liberamente ispirata alla vicenda di Giorgio e Toni, i due ragazzi scomparsi e ritrovati morti dopo pochi giorni a Giarre più di 40 anni fa. La storia di Giorgio e Toni, il loro amore, la loro fine hanno avuto un’importanza talmente centrale per il movimento Lgbtq+ siciliano (e nazionale) che non potevamo non ringraziare Giuseppe Fiorello per la scelta di coraggio e di amore, chiedendogli di vivere insieme a noi il corteo di quest’anno”. 

“Sono onorato di partecipare al Pride di Palermo, nella mia Sicilia”, commenta Giuseppe Fiorello. “Partecipare è un’attività importante per sostenere i diritti umani e in quest’epoca in cui la distanza fisica si sta delineando per confini virtuali, ho accolto immediatamente l’invito anche per ritrovare direttamente e fisicamente le persone. In questo caso, partecipo anche per conoscere, capire e vivere un’esperienza di lotta ai diritti in prima persona con la speranza che questi diritti al più presto possano essere riconosciuti per salvaguardare la vita di tutte le persone che devono essere libere di essere”. 

Il corteo parte dal Foro Italico, attraversando Porta Felice imbocca corso Vittorio Emanuele per voltare su via Roma e poi ancora in via Cavour per costeggiare piazza Verdi e svoltare in via Pignatelli Aragona. A chiusura il serpentone di carri e partecipanti giungerà a villa Filippina: in questo spazio è a cura di Palermo Pride suona che artisti e artiste di fama nazionale si esibiranno nelle serate dell’8 e 9 luglio. Confermata anche quest’anno l’amicizia tra il Palermo Pride e La Rappresentante di Lista che ha donato alla manifestazione il suo inno, cioè il nuovo singolo DIVA”.

Il giorno precedente al corteo la città ospita l’assemblea degli Stati GenDerali Lgbtqia+ & Disability che si svolgerà al cinema De Seta ai Cantieri culturali alla Zisa nel pomeriggio di venerdì 8 luglio: si tratta di uno spazio politico in cui collettivi e persone in arrivo da tutta Italia elaborano una piattaforma di rivendicazioni per andare oltre i limiti dell’agenda parlamentare, uno spazio nato per dire “molto più del ddl Zan”, non con spirito di protesta contro l’autonomia del parlamento ma per affermare che le persone lgbtqia+ e con disabilità hanno bisogno di molto più di un intervento legislativo contro le discriminazioni. Un ritorno, quello delle associazioni e dei movimenti da ogni parte del Paese, che la città attendeva dal 2013 quando è stata teatro dell’ultimo Pride Nazionale italiano.