Vincenzo Incenzo, autore per Renato Zero, Armando Trovajoli, Lucio Dalla, Antonello Venditti, Sergio Endrigo, Pfm, Michele Zarrillo, Franco Califano, Ornella Vanoni, Patty Pravo, Albano, Tosca e molti altri, al Rotary Club Palermo Montepellegrino, guidato dal professore Antonio Fundarò, ha presentato in un Re Mida pieno per le grandi occasioni, il nuovo disco, che mette insieme il percorso musicale fatto in oltre 25 anni di carriera.
Incenzo vanta persino una collaborazione con Papa Francesco per il brano “La Madre”, cantato da Mijares. Autore dei grandi musical italiani. Per il teatro ha scritto “Romeo e Giulietta, Ama e cambia il mondo” di Gerard Presgurvic, e “Dracula Opera Rock” su musiche della Pfm, entrambi prodotti da David Zard. In teatro autore e regista di Giovanni Scifoni, Serena Autieri , al cinema i suoi brani per Pieraccioni, Lazzotti, Racioppi e poi libri, pittura. Da qualche anno anche cantautore prima con Credo, prodotto da Renato Zero poi Ego e adesso Zoo, presentato ieri a Palermo. “Palermo per me – confessa l’autore – rappresenta sempre una ripartenza”. Il legame con la città va oltre l’aspetto lavorativo e artistico; Palermo rappresenta quasi il punto di raccolta di energie necessarie a sostenere la Fondazione Los Ninos del Mar di cui Amarily Lemos è la presidente.
Particolarmente emozionante la serata, durante la quale, dopo il tradizionale saluto del presidente del Club Antonio Fundarò e la nota introduttiva di Vincenzo Lo Cascio, raro esempio di uomo impegnato fattivamente e non a parole nel sociale, interprete dei bisogni di chi ha bisogno, Vincenzo Incenzo si è raccontato, cantando e parlando, a 360 gradi.
«Quando Renato Zero mi propose di realizzare il primo album – ha dichiarato il notissimo autore – ho subito pensato di voler arrivare a tre, per capire dove vorrei andare e per fare esperienza su un territorio che, per quanto io potessi conoscere emotivamente, rappresentava comunque una scoperta. Mi sembra che questo disco sia veramente la sintesi di un percorso inaugurato con “Credo” e proseguito poi con “Ego”, sviluppatosi in maniera completa con questo terzo progetto. A livello letterario penso di essere arrivato ad un punto specifico dove non ho davvero più filtri, diciamo che l’aspetto testuale e quello musicale rappresentano la sintesi perfetta di tutto questo viaggio. Volevo fare un disco che in qualche modo fosse calato nel proprio tessuto sociale, il valore della testimonianza in questo progetto è in assoluto prioritario».
«In un’epoca così distratta come questa – ha affermato Vincenzo Incenzo in una recente intervista – io non penso di scrivere per il presente, ma per lasciare qualcosa dopo. “La tua rivoluzione” non passerà magari in radio domattina, però magari fra quindici anni qualcuno potrà ancora avere la possibilità, se non addirittura la voglia, di andarsela ad ascoltare. Quindi è un discorso pensato più sulla lunga distanza e devo dire che sarebbe stato difficile per me accettare il fatto di non aver avuto la possibilità di esprimermi in questa nuova dimensione. Adesso sento veramente di aver realizzato e lasciato una traccia di cui posso ritenermi pienamente soddisfatto».
“A Palermo il felice incontro con Vincenzo Lo Cascio, con la moglie Donata e la figlia Emanuela con cui da sempre pianifichiamo le attività a sostegno delle famiglie colombiane di cui la nostra presidente si prende cura. Ringrazio chi ci sostiene a Palermo, in primis Il Tuareg Tour Operator e – conclude – il Rotary Club Palermo Montepellegrino. Arrivederci a presto a Palermo”.
La capacità di legare la provocazione poetica che si fa musica e che entra nel cuore ad un’operazione benefica, sostenendo la causa della Fondazione no profit “Los ninos del mar” che ha sede in Colombia, è qualcosa di unico, eccezionale, irripetibile che solo Vincenzo Incenzo, con la donna con la quale condivide la vita, con Vincenzo Lo Cascio, la moglie Donata e figlia Emanuela, riescono a fare con tanto trasporto emotivo, quello che coinvolge gli altri e li fa decollare.
“Vincenzo Incenzo – ha sottolineato il presidente del Rotary Club Palermo Montepellegrino prof. Antonio Fundarò – è senz’altro un poeta, ma non dello stesso genere a cui potrebbero appartenere T.S. Eliot o Montale. È un poeta perché ha inserito nel suo medium, che è quello della canzone, tutta la forza della poesia, del simbolismo, del modernismo di fine Ottocento e del Novecento. Incenzo resta soprattutto un poeta che canta, che è più di un autore di canzoni o di un autore di versi per canzoni, perché il poeta che canta deve saper unire i differenti media che sta usando e trasformarli in qualcosa che è di più della somma delle differenti parti. Questo è quello che Vincenzo Incenzo è riuscito a fare, in lui si uniscono l’arte della parola, quella della musica e della voce, oltre quella della perfomance. Certo Incenzo è anche un narratore, ed è forse più narratore che poeta: i suoi versi sono bellissimi, ma soprattutto ha inventato storie e ha inventato un modo di raccontarle in canzone”.
Il disco, prodotto da Jurij Ricotti, è disponibile nei digital store e nei negozi tradizionali.