Il calcio è sempre stato uno strumento sociale di grande rilevanza, che genera rivalità ma anche unione e solidarietà nei momenti difficili.
Quello tra Palermo e Catania è un dualismo calcistico che trova pochi eguali in tutto il Paese, un “derby” siciliano che ha sempre visto tra le due tifoserie un conflitto spesso, purtroppo, sfociato anche in momenti di tensione e tristi fatti di cronaca.
Differenze e rivalità che, in questi giorni, sono state appianate di fronte al maltempo che ha messo in ginocchio l’Italia, soprattutto nella zona etnea dove continua la conta dei danni e dei dispersi. La Curva Nord Inferiore, tra i gruppi più rilevanti del tifo organizzato rosanero, ha voluto esprimere la propria solidarietà ai “cugini” catanesi attraverso il proprio strumento privilegiato di comunicazione: uno striscione esposto dagli ultras rosa con scritto “Catania Rialzati”, un invito a risollevarsi dopo gli ultimi terribili giorni vissuti dal popolo etneo.
Vicinanza espressa anche dal Palermo Calcio, in questo caso con un tweet pubblicato nel canale Twitter ufficiale del club: “Il Palermo si stringe attorno ai catanesi e a tutte le persone vessate dal nubifragio che sta mettendo in ginocchio una parte della Sicilia”.
Intanto il Catania, già in piena crisi societaria con il club messo in mora dai giocatori, ha ufficialmente chiesto alla Lega Calcio il rinvio della gara interna contro la Vibonese, prevista per giorno 31 ottobre, proprio a causa delle condizioni avverse del meteo previste per tutta la settimana.
Il calcio, soprattutto in situazioni di grande rivalità, è sempre stato associato alla metafora della guerra e della battaglia dove una squadra prevale sull’altra non soltanto nel campo di gioco, ma anche a livello socio-culturale. Una guerra che, di fronte a nemici più forti come la forza dirompente della natura, diventa comune e la rivalità diventa solidarietà con un unico, chiaro messaggio: Catania non è sola e, quando vuole, la Sicilia sa e può essere unita.