Domani 29 settembre, nell’Aula Polifunzionale dell’Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli alle ore 18,00 riparte il primo spettacolo del “laboratorio di teatro interattivo” in cui alcuni pazienti che hanno tutti vissuto l’esperienza del coma e affetti da gravi cerebrolesioni acquisite, porteranno in scena “La fissazione è peggio della malattia”. Saranno gli attori, i costumisti e sotto molti punti di vista anche i registi, mentre gli scenografi saranno i pazienti inseriti nell’ambulatorio riabilitativo di arte terapia. E’ un importante appuntamento per arricchire il percorso riabilitativo. L’ingresso è libero, si può lasciare un’offerta che verrà devoluta al Centro di Accoglienza “Beato Padre Olallo”.
La rappresentazione teatrale nasce come laboratorio all’interno dell’ambulatorio di gravi cerebrolesioni che afferisce all’Unità Operativa di Riabilitazione dell’Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli, diretta dal dott. Giorgio Mandalà. Il laboratorio di teatro prevede sedute di gruppo di riabilitazione motoria, neuropsicologica e logopedica, la lettura, l’apprendimento e la recitazione di un copione di gruppo e la terapia occupazionale con l’obiettivo ultimo dell’allestimento della scenografia.
Riabilitare una persona con una grave cerebrolesione significa restituire il massimo livello di autonomia possibile in funzione delle menomazioni residue a un paziente che ha subito un danno cerebrale esteso.
“Iniziative come questa – dichiara fra Alberto Angeletti, il Superiore dell’Ospedale – hanno un grande valore umano, educativo e sociale. Il Teatro per i pazienti rappresenta sia l’opportunità di fruire di momenti di svago che l’occasione per fare emergere tutta la bellezza della differenza, in uno scenario che r
vendica la necessità dell’integrazione. I pazienti si mettono in gioco in una vera e propria sfida con loro stessi accrescendo notevolmente la stima e la fiducia nelle proprie capacità”.
La finalità dei “laboratori di teatro interattivo” è quella di accrescere il benessere e la qualità della vita della persona colpita da grave cerebrolesione acquisita, agendo favorevolmente sulla componente motoria, cognitiva ed emotivo relazionale attraverso il canale figurativo ed espressivo. In questo modo, si offrono nuove esperienze motorie e psicomotorie meglio accettate dai pazienti al fine di aumentare la loro tolleranza e partecipazione a trattamenti riabilitativi spesso lunghi e impegnativi. Il laboratorio permette a queste persone di mettersi in gioco e implica un impegno fisico e mentale spesso molto faticoso.
“Il teatro per i pazienti con gravi disabilità a causa di cerebrolesioni acquisite che hanno avuto un periodo di coma più o meno prolungato – spiega il dott. Giorgio Mandalà – si è già rivelato uno strumento importante di riabilitazione contribuendo al recupero e alla progressiva crescita delle abilità motorie, cognitive e relazionali residue. Il teatro per i pazienti può diventare un’esperienza di vita da coltivare anche al di fuori dell’ambiente ospedaliero. Con questo laboratorio, una realtà presente a Palermo già dal 2015 intendiamo offrire all’interno del territorio servizi alternativi che possano fornire un percorso riabilitativo efficace da affiancare a quello tradizionale. I pazienti inseriti nell’ambulatorio, rimangono in cura per anni. Riescono a fare molti progressi e a migliorare nelle performance motoria, nel linguaggio e nella capacità di stare più a lungo in scena. L’aspetto principale di questo laboratorio è l’elemento della socializzazione tra persone che hanno vissuto la stessa esperienza in un contesto che sia al tempo stesso riabilitativo e ludico. La finalità ultima è pertanto la completa riabilitazione delle persone, non soltanto nelle loro abilità motorie, comunicative (linguistiche e non) e cognitive, ma soprattutto nelle abilità di reinserimento familiare, sociale e, quando possibile, lavorativo, affinché possano tornare ad avere un ruolo nella società che soddisfi la loro aspettativa per una soddisfacente qualità della vita. Quest’aspetto è stato riconosciuto come valorizzazione dell’umanizzazione delle cure anche da parte dell’Assessorato alla salute della Regione Sicilia che ha finanziato all’Ospedale un progetto per il laboratorio di teatro, di arte terapia (tangoterapia), di bioenergetica e attività di gruppo per il Morbo di Parkinson.”