Il teatro come fonte di economia: è questo il dato fondamentale che emerge dal Report “Il Teatro Massimo e il contributo alle economie del territorio: stima e valutazione degli impatti economici ed occupazionali” realizzato da OTIE (Observatory on Tourism for Islands Economy) e presentato oggi alla stampa in occasione della conferenza che ha avuto luogo nel palco reale del Teatro Massimo di Palermo.
“Il teatro è una delle attività che meglio riesce ad essere multidimensionale poichè intorno al palcoscenico ruotano tante figure non solo interne ma anche provenienti da settori diversi come il commercio, il turismo e l’artigianato che ad esso sono strettamente connesse” ha spiegato il prof. Giovanni Ruggieri, docente della Facoltà di Scienze economiche, aziendali e turistiche dell’Università di Palermo che ha coordinato la realizzazione del Report.
“Sono stati 1271 ì lavoratori legati all’’attività create dall’indotto del Teatro Massimo poichè si tratta di un ambito la cui gestione poliedrica e polifunzionale riesce a soddisfare una richiesta occupazionale a tutto tondo che coinvolge diverse figure professionali – ha continuato il Sovrintendente Francesco Giambrone– Il teatro Massimo contribuisce all’economia del territorio poichè rappresenta un moltiplicatore per 2 ovvero ogni spesa affrontata riesce a rientrare con una cifra raddoppiata ed, inoltre, come mostra il report, il 17-18% dei contributi ricevuti torna indietro allo stato sotto forma di ricavato- ha aggiunto – Tra ì segnali di ripresa dopo l’emergenza sanitaria globale vi è il ritorno dei turisti che arrivano per vedere le opere del teatro coinvolgendo gli operatori del settore turistico, anche nella richiesta di pacchetti che includano nell’itinerario la possibilità di assistere alle opere o anche semplicemente visitando il teatro Massimo”.
“Cambio culturale significa economico poichè è la cultura a produrre economia e non il contrario. Occorre, quindi, rendere economicamente conveniente la cultura. Il vero miracolo è che tutto l’indotto legato al teatro Massimo riesca a creare un vantaggio anche per tutti quelli che non vanno al teatro e che non hanno niente a che fare con la cultura e l’arte. Ciò si verifica quando, come in questo caso,il sistema funziona e il rapporto non si estingue al dualismo tra spettacolo e spettatori bensì ha un valore molto più ampio che coinvolge settori complementari quali commercio, servizi e artigianato.In sintesi il teatro è un moltiplicatore di spesa dall’impatto incredibile” ha afferamato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
In merito alla digitalizzazione dell’attività teatrale che durante la pandemia ha raggiunto circa 300.000 persone in soli 7 mesi tramite il solo canale della web TV del Teatro Massimo, il Sovrintendente si dice “ assolutamente disposto a continuare questa sinergia tra spettacoli in presenza e in streaming poichè si tratta di due aspetti complementari al giorno d’oggi da considerarsi imprescindibili affinchè il teatro sia davvero alla portata di tutti”.