Giornata mondiale della sicurezza alimentare, prosegue l’impegno per garantire che il cibo che mangiamo sia sicuro

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Ritorna il tema della sicurezza alimentare con la Giornata mondiale della sicurezza alimentare (World food safety day), proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite e che si celebra ogni anno il 7 giugno.

Quest’anno per la Giornata della sicurezza alimentare si parla di “Cibo sicuro ora per un domani sano”: un’opportunità per rafforzare gli sforzi per garantire che il cibo che mangiamo sia sicuro, inserire la sicurezza alimentare nell’agenda pubblica e ridurre il carico delle malattie di origine alimentare a livello globale. Nella giornata di svolgerà un webinair Fao e Oms per parlare proprio  di “cibo sicuro” lungo tutta la filiera, in cui si discuterà su come la scienza sta aiutando a innovare e mantenere il nostro cibo sano lungo la catena di approvvigionamento alimentare. 

La Giornata mondiale  è un’occasione di riflessione su un tema di grande importanza: infatti si stima che nel mondo le malattie a trasmissione alimentare colpiscono circa 600 milioni di persone ogni anno, un grave rischio per la salute, in particolare quella dei bambini e dei consumatori appartenenti a fasce socialmente svantaggiate. L’obiettivo dunque della Giornata è quello di promuovere la corretta informazione dei cittadini agendo sulla consapevolezza di come l’elevato livello di sicurezza alimentare riguarda tutti ed è cruciale non solo per la salute globale, ma anche per fronteggiare i cambiamenti climatici in atto e dare vita a sistemi alimentari sostenibili a livello globale.

Un tema molto sentito in Italia, i cui gli alimenti (cibi e bevande), secondo l’analisi di Coldiretti, realizzata sulla base dell’ultimo rapporto dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa), risultano essere sei volte più sicuri di quelli degli altri Paesi. Lo studio ha riguardato 96.302 campioni di alimenti in vendita nell’UE, fornendo uno spaccato della presenza di residui di pesticidi su frutta e verdura, cereali, latte e vino.

Dall’analisi emerge anche che i prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari sono pari al 5,6% rispetto alla media Ue dell’1,3% e ad appena lo 0,9% dell’Italia. La produzione nazionale può contare anche su qualità e varietà (elementi alla base della dieta mediterranea), giudicata la migliore al mondo dal best diet ranking 2021 elaborato dal media statunitense U.S. News & World Report. Eccellenza, tuttavia, sotto attacco da parte di sistemi di etichettatura a colori (Nutriscore francese e quello a semaforo adottato in Gran Bretagna) contro cui il nostro governo si sta battendo.

Il focus dunque è quanto la sicurezza alimentare sia vitale per le persone, le piante, il pianeta, le economie e il nostro futuro. La sicurezza alimentare è una responsabilità condivisa e tutti hanno un ruolo da svolgere, inclusi i governi, l’industria, i produttori, gli operatori economici e i consumatori. L’accesso a quantità sufficienti di cibo sicuro è fondamentale per sostenere la vita e promuovere una buona salute. Le malattie di origine alimentare sono generalmente di natura infettiva o tossica e spesso invisibili all’occhio umano, causate da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche che entrano nel corpo attraverso cibo o acqua contaminati.

La sicurezza alimentare ha un ruolo fondamentale nell’assicurare che il cibo rimanga sicuro in ogni fase della catena alimentare, dalla produzione alla raccolta, lavorazione, stoccaggio, distribuzione, fino alla preparazione e al consumo. In Italia le attività di controllo sull’intera filiera alimentare  per la tutela dei consumatori, dal campo alla tavola, è di competenza del Servizio Sanitario Nazionale, attraverso l’articolazione dei dipartimenti di prevenzione delle ASL, coordinati dagli assessorati regionali alla sanità e supportati, per le attività analitiche, dagli Istituti zooprofilattici sperimentali.  Il Ministero interviene attraverso l’attività di indirizzo e coordinamento, ma anche operativamente, attraverso le sue articolazioni territoriali, nel controllo degli alimenti importati.

Con una stima di 600 milioni di casi di malattie di origine alimentare ogni anno, il cibo non sicuro è una minaccia concreta per la salute umana e le economie, colpendo in modo sproporzionato le persone vulnerabili ed emarginate, in particolare donne e bambini, popolazioni colpite da conflitti e migranti. Si stima che circa 420.000 persone in tutto il mondo muoiano ogni anno dopo aver mangiato cibo contaminato e che i bambini sotto i 5 anni siano portatori del 40% del carico di malattie di origine alimentare, con 125 000 decessi ogni anno. Decessi prevenibili, sottolineano Oms e Fao nella pagina dedicata http://www.fao.org/3/cb3404en/cb3404en.pdf

Con l’emergenza pandemica inoltre il tema della sicurezza alimentare è diventato ancora più importante poiché, sebbene il virus SarsCoV2 non sia trasmesso dal cibo, per la Fao “la pandemia ha affinato l’attenzione sulle questioni relative alla sicurezza alimentare, come igiene, resistenza antimicrobica, malattie zoonotiche, cambiamenti climatici, frodi alimentari e i potenziali benefici della digitalizzazione dei sistemi alimentari, identificando inoltre debolezze o vulnerabilità nei sistemi di produzione e controllo degli alimenti”.

L’attuale crisi globale causata dalla pandemia di COVID-19, spiega la Fao, ha sottolineato più che mai l’importanza di monitorare e affrontare la sicurezza alimentare. Ha inoltre evidenziato l’urgenza di adattare i sistemi di sicurezza alimentare per rispondere alle interruzioni nelle catene di approvvigionamento e garantire l’accesso continuo al cibo sicuro.

La sicurezza alimentare resta una responsabilità condivisa tra governi, produttori e consumatori; tutti hanno un ruolo da svolgere, dalla fattoria alla tavola,  per garantire che il cibo che consumiamo sia sicuro e non danneggi la nostra salute. Attraverso la Giornata mondiale della sicurezza alimentare, l’OMS persegue i suoi sforzi per integrare la sicurezza alimentare nell’agenda pubblica e ridurre l’onere delle malattie di origine alimentare a livello globale.