La pandemia ha aumentato le cattive abitudine degli italiani. Dopo una riduzione ad aprile 2020, in pre lockdown (21,9% contro il 23,3%di gennaio), c’è stato un graduale aumento dei fumatori fino alla soglia del 26,2% di maggio 2021. Oltre un milione in più rispetto all’anno precedente. A raccontarlo i nuovi dati di uno studio dell’Iss svolto in collaborazione con l’Istituto Farmacologico Mario Negri. I numeri sono stati presentati in occasione della Giornata mondiale senza tabacco.
Lo studio rileva che il 4,7% di chi non aveva mai fumato sigarette tradizionali, ad aprile 2020 (durante il primo lockdown duro) è diventato fumatore. Preoccupa anche il dato dei giovani consumatori. Uno su tre tra i 14 e i 17 anni ha già avuto un contatto con il fumo di tabacco. E quasi il 42% con la sigaretta elettronica. Un ruolo chiave nell’aumento dei fumatori, infatti, lo hanno avuto proprio i nuovi prodotti del tabacco e le e-cig.
“Il loro uso in Italia – spiega Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss – contribuisce alla iniziazione e alla ricaduta del consumo di sigarette tradizionali e ne ostacola la cessazione, alimentando l’epidemia tabagica”. Il numero di sigarette fumate al giorno nella rilevazione di maggio 2021 è mediamente di 10,8 sigarette al giorno (11,4 maschi, 10,1 femmine). Ancora a maggio 2021 usa la sigaretta elettronica (e-cig) il 9,1 % della popolazione, con un numero medio di 30 “svapate” al giorno, mentre la percentuale di utilizzatori di e-cig pre lockdown era dell’8,1%.