Giornata Mondiale dell’Africa, il 25 maggio riflettori puntati sui problemi del Continente: la mostra on line

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La Giornata Mondiale dell’Africa che, si celebra ogni anno il 25 maggio, quest’anno avrà dedicato un evento digitale innovativo organizzato dal Ministero degli Esteri al fine di divulgare al grande pubblico – che quest’anno non potrà partecipare ad iniziative di massa a causa dell’emergenza sanitaria globale- alcune delle principali opere artistiche africane custodite sia in Musei internazionali che in Italia.

La ricorrenza vuole puntare i riflettori sui gravi problemi che ancora affliggono il continente africano, come la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale aggravati dalla pandemia con l’obiettivo di stimolare la crescita delle comunità preservando, al contempo, la peculiarità e biodiversità degli ecosistemi africani.

La data scelta non è affatto casuale bensì rappresenta un momento importante della storia africana. Il 25 maggio del 1963 è il giorno in cui i leader di 30 dei 32 stati indipendenti del continente firmarono lo statuto ad Addis Abeba in Etiopia, dando così vita all’Organizzazione dell’Unità Africana (dal 2002 Unione africana).

Quest’anno, la Giornata fa parte di un calendario 2021 di notevole rilievo per le relazioni dell’Italia con il Continente, che culminerà con l’evento ministeriale “Incontri con l’Africa” tra il 7 e l’8 ottobre.

La mostra digitale intende dar voce agli artisti africani e italiani, massima espressione dello straordinario universo culturale del Continente, avvicinando il pubblico alla loro visione dell’arte e della vita, superando lo sguardo istituzionale accademico e museale. Gli utenti potranno così ammirare le loro opere, i loro lavori, che meglio di ogni altra immagine sapranno raccontare la forza identitaria di una produzione ricca, originale ma soprattutto indipendente.

I 13 artisti che hanno partecipato a questo progetto celebrativo provengono da aree molto differenti del Continente, tra loro: i senegalesi Fatou Kande Senghor, Soly Cissé e Seni Camara, l’etiope Dawit Abebe, lo zimbabwiano Troy Makaza, la malgascia Malala Andrialavidrazana, il ghanese El Anatsui, le nigeriane Ifeoma U. Anyaeji e Peju Alatise, la marocchina Ghizlane Sahli, il mozambicano Gonçalo Mabunda, il camerunense Barthélémy Toguo, l’ivoriana Mathilde Moreau. Inoltre, il video delle loro testimonianze sarà accompagnato dall’esposizione digitale di alcune delle loro opere più iconiche, per un totale di quasi 40 pezzi d’arte.

Gli artisti coinvolti in questo progetto celebrativo che unisce Italia ed Africa rappresentano modalità espressive diverse tra loro, ma collegate ai temi che verranno trattati negli incontri G20 di quest’anno, di cui l’Italia detiene la presidenza: sostenibilità ambientale, risoluzione pacifica dei conflitti, migrazioni, rispetto della donna, armonia ed equilibrio del vivere in comunità.

L’evento è patrocinato dal Centro internazionale di studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali (ICCROM), con la collaborazione della società CMS Cultura – agenzia specializzata nella produzione di mostre e momenti espositivi – e verrà guidato dalla Dottoressa Micol Forti, Direttrice della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani.

In particolare, l’evento durerà circa 50 minuti e si aprirà con un discorso di saluto e di augurio del Ministro Luigi Di Maio, seguito dall’intervento dell’Ambasciatore a Roma della Repubblica Democratica del Congo, Fidèle Sambassi Khakessa, Paese che detiene la Presidenza dell’Unione Africana per il corrente anno. Invece, il Vice Ministro Sereni ed i rappresentanti delle organizzazioni internazionali specializzate nella conservazione dei beni archeologici – il Direttore Generale dell’ICCROM, Webber Ndoro, e del Presidente di ICOMOS (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti), Maurizio di Stefano – chiuderanno l’incontro con i loro interventi

Quest’anno si intende anche ricordare il contributo dato nel loro servizio in Africa dall’Ambasciatore Luca Attanasio, dal Carabiniere Vittorio Iacovacci e dal loro autista Mustapha Milambo, vittime di un tragico attentato in Repubblica Democratica del Congo lo scorso 22 febbraio.