È stata firmata la convenzione per l’accordo di condivisione del progetto “Next Generation EU – Europa Comune” tra l’Associazione Zone Franche Montane Sicilia, il Centro Studi Enti Locali di Pisa e il Dipartimento Economia e Management dell’Università di Pisa, per sostenere i comuni nel massimizzare le risorse del Piano nazionale di Ripresa e resilienza del Recovery Fund per lo sviluppo del territorio e la difesa del diritto di residenza nelle terre alte. Presenti l’amministratore delegato del Centro Studi, Nicola Tonveronachi, il docente Iacopo Cavallini – Dem Unipi, Vincenzo Lapunzina, presidente dell’associazione e coordinatore del Comitato ZFMS, e alcuni amministratori dei comuni montani. Moderatore il giornalista Francesco Selvi.
Il progetto “Next Generation EU – Europa Comune” è partito il 1 gennaio 2021, lanciato dal Centro Studi Enti Locali insieme all’Università di Pisa, Dipartimento Economia e Management, per affiancare gli enti attraverso servizi formativi e informativi, utili ad intercettare bandi e fondi stanziati dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza del Recovery Fund, scrivere i progetti, promuovere l’aggregazione di piccoli enti con caratteristiche e finalità comuni attraverso il coordinamento del progetto che ha una durata di sei anni. È prevista l’organizzazione di tavoli tecnici mensili con membri delle istituzioni politiche ed economiche. La partecipazione per i comuni è gratuita e l’adesione avviene attraverso una iscrizione mediata dall’Associazione Zone Franche Montane.
L’Associazione Zone Franche Montane riunisce 133 comuni delle nove province siciliane, che insistono al di sopra dei 500 metri sul livello del mare e con una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti. Costituita formalmente nel 2021, è impegnata già dal 2015 nella promozione dello sviluppo dell’economia e per la cultura d’impresa delle Terre alte di Sicilia. Si batte per l’attuazione di una fiscalità di sviluppo, una norma di politica economica e a difesa del diritto di residenza nelle aree di montagna. Il prossimo 6 maggio i sindaci dell’Associazione Zone Franche Montane Sicilia saranno in piazza a Roma per chiedere la fiscalità di sviluppo.
«Nei prossimi anni si verificherà un ingorgo di risorse destinate anche alla Sicilia – afferma Vincenzo Lapunzina, presidente dell’Associazione – e la spesa sarà frenata da una governance estremamente complessa che coinvolge lo Stato, le Regioni, gli enti locali, le autorità di regolazione, le imprese concessionarie, le società partecipate. È tempo di imporre una rigorosa e competente organizzazione presso la Regione Siciliana per gestire i flussi a essa destinati. La conoscenza dei meccanismi regolatori – conclude Lapunzina – è il nodo principale e la ragione per cui abbiamo sottoscritto l’accordo con due organizzazioni di indiscussa competenza e professionalità, il cui risvolto pratico è a disposizione degli amministratori e della burocrazia dei comuni delle Terre alte di Sicilia».
Il Centro Studi Enti Locali, con sede in San Miniato (Pi), conta su un team di oltre 35 persone e 13 delegazioni territoriali sparse in tutta Italia, ed è da oltre 20 anni uno dei soggetti impegnati in Italia nell’ambito della consulenza contabile, giuridica e amministrativa per gli enti e delle società pubbliche ed i rispettivi revisori. Nell’arco dei due decenni di attività, la Società ha servito oltre 37 mila clienti, con un trend in costante crescita.
In merito al progetto, l’amministratore delegato di Centro Studi Enti Locali spa, Nicola Tonveronachi ha evidenziato come l’obiettivo sia rendere gli enti locali protagonisti del Pnrr italiano, in ogni fase, compresa quella iniziale e progettuale. «Nei tavoli tecnici che stiamo organizzando – ha detto Nicola Tonveronachi – i soggetti istituzionali vengono a parlare concretamente dello stato dell’arte delle attività riferite al progetto e del piano che sarà presentato entro il 30 Aprile. Oggi sono particolarmente contento di poter mettere il progetto a disposizione dell’Associazione che ha un obiettivo sicuramente sfidante come ritengo sia tutto il nostro progetto, ovvero far spendere tutti i soldi del Recovery plan anche ai piccoli comuni».
«Siamo diventati tutti più dematerializzati – ha detto Iacopo Cavallini, docente del Dipartimento Economia e management dell’Università di Pisa – siamo tutti dentro un video, siamo tutti “digitali”. Questo può essere un grosso limite ma possiamo trasformare il limite in opportunità. Perché non dovrebbero collaborare soggetti come una associazione delle terre alte di Sicilia, il Centro Studi Enti Locali e l’Università di Pisa? Il sistema vincente è il cluster che mette insieme tante competenze diverse».