Sperimentato anche a Palermo il vaccino italiano. Ce ne parla l’infettivologo Antonio Cascio

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L’Italia non è da meno di altri grandi Paesi nel campo della ricerca farmacologica. Una competenza evoluta che parte almeno dalla Scuola Salernitana in poi, passando per il progresso dell’industria chimica.

ReiThera è il siero che si sta sperimentando in 26 strutture italiane tra cui una a Palermo, l’istituto Paolo Giaccone, in collaborazione con l’istituto Spallanzani di Roma. La sperimentazione per testarne le controindicazioni viene svolta con placebo in “doppio cieco”, ossia somministrando anche della semplice soluzione fisiologica in alternanza al vaccino all’insaputa sia del paziente che del sanitario che la somministra 8n modo da non condizionare psicologicamente l’esito obiettivo della somministrazione.

A spiegare questa sperimentazione abbiamo avuto ospite in collegamento il professore Antonio Cascio docente all’università di Palermo e responsabile dell’unità malattie infettive del Paolo Giaccone. Ci vorrà ancora un poco di tempo perché il vaccino sia disponibile, spiega Cascio, ma sarà una conquista sia per i cittadini che per il Paese. A Palermo sono 70 le persone che si sono sottoposte alla somministrazione in via sperimentale.