Era da tempo che si parlava dell’opportunità di creare in Sicilia un filiera dedicata alla canapa (Cannabis Sativa L.). e adesso questo progetto è diventato una realtà che sta muovendo i primi passi grazie all’iniziativa dello storico Molino Crisafulli , capofila del progetto, che ha già seminato i primi ettari di terreno a Caltagirone
La canapa grazie alle sue peculiarità è una coltura che può dare nuova linfa e portare innovazione in numerosi settori agro-alimentari. Rappresenta un vero e proprio elemento di rottura per una transizione ad un futuro dove l’attenzione a pratiche ecosostenibili ed ecologiche, ad una alimentazione di qualità, a stili di vita più sobri e a basso impatto ambientale, sta riconquistando un ruolo in primo piano. I prodotti da essa derivati possono trovare nuovi spazi di mercato, favorendo una maggiore redditività per tutte le aziende agricole e tutta la filiera agroalimentare collegata sia nel settore alimentare sia nel settore industriale, ma dalla sua coltivazione alla sua trasformazione le problematiche sono numerose. Fino ad oggi, in Sicilia, non si poteva parlare di filiere produttive della canapa, ma di singole nicchie produttive che tuttavia non riescono a garantire standard produttivi costanti per poter accedere alle numerose richieste del mercato.
Finalmente da oggi anche la Sicilia avrà la prima organizzazione di filiera della canapa che appare fondamentale per la diffusione della canapa nel contesto siciliano al fine di inserire nei sistemi colturali erbacei una coltura miglioratrice e multifunzionale, favorire la diversificazione aziendale con la creazione di nuove piccole imprese in un’ottica di agricoltura ecosostenibile, nonché incoraggiare la ristrutturazione delle aziende agricole con problemi strutturali considerevoli.
Queste le finalità del progetto SEMinCANTA che è l’acronimo che sta per “dal SEMe di CANapa alla TAvola”, una iniziativa innovativa di filiera il cui obiettivo è sviluppare le linee guida da seguire, dalla coltivazione in campo, fino alla trasformazione del seme per scopi alimentari e industriali. Obiettivo del progetti è dare risposte, dati affidabili e proporre prodotti di altissima qualità ai diversi attori del settore: dalle piccole aziende agricole alle aziende di prima trasformazione, arrivando alle industrie agroalimentari, farmaceutiche e cosmetiche, non dimenticando il settore HoReCa, la GDO e il consumatore finale.
<<Nello specifico il progetto partirà da un confronto delle cultivar esistenti di Canapa industriale: alla varietà “testimone” Futura 75, la più conosciuta e coltivata finora in Sicilia, saranno affiancate circa sette diverse varietà con lo scopo di individuare eventuali adattabilità al contesto pedo-climatico dell’areale del Calatino Sud Simeto che possano garantire miglioramenti in termini di resa e qualità della granella, favorendo al tempo stesso la fertilità del suolo grazie a metodi di coltivazione ecosostenibili. I vantaggi derivanti dalla coltivazione della canapa nella rotazione colturale sono numerosi: oltre a rendere più fertile il terreno, contribuisce nel controllo delle infestanti preparando così il terreno alle coltivazioni cerealicole ed ortive. Essa, inoltre, si presta anche a coltivazioni in asciutto- ci ha spiegato Giuseppe Sammartino, legale rappresentante del Molino Crisafulli- Il progetto proseguirà in ambito agroalimentare validando ogni singolo processo di stoccaggio e trasformazione del seme (sia decorticato sia integro), valutando le differenti caratteristiche dei semilavorati ottenuti, a partire dalle loro notevoli proprietà organolettiche. Infine, saranno monitorati i contenuti dei cannabinoidi THC e CBD negli alimenti (di cui si garantiranno valori al di sotto dei limiti normativi). Il lavoro di ricerca affiancherà quindi i processi di trasformazione e stoccaggio, analizzando ogni step del processo e suggerendo le operazioni più efficaci affinché si riescano ad ottenere parametri qualitativi nutrizionali coerenti con le indicazioni nutrizionali e i dettami delle industrie di successiva trasformazione>> ha, poi, concluso.
Il soggetto detentore dell’innovazione è la Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia che, in collaborazione con il CREA-CI di Acireale, andrà a collaudare l’innovazione proposta. L’azienda agricola Sammartino gestirà la corretta evoluzione in campo del collaudo della ricerca, supportata a livello tecnico scientifico degli enti di ricerca, mentre il Molino Crisafulli, capofila del progetto, coadiuvato dai professori Laura Piazza e Salvatore Ciappellano dell’Università Statale di Milano UNIMI, si occuperà del miglioramento delle condizioni di stoccaggio e della trasformazione del seme in olio, farina e altri derivati da impiegare come ingredienti in cibi e prodotti funzionali realizzati con materie prime del luogo tra cui grani antichi e legumi.
Sebbene si tratti di un percorso ancora lungo con questo progetto si vogliono percorrere i primi passi di un processo complesso, ponendo le basi per le corrette pratiche agronomiche e per la migliore gestione e trasformazione del seme di canapa, con un focus sulla vita utile dei prodotti (shelf life) e sul controllo del livello del THC nei semilavorati, che possa garantire una maggiore sicurezza alle aziende della filiera e un più facile inserimento commerciale garantito dalla standardizzazione delle linee produttive.