Mascherine Ffp2 per docenti e Ata, Lagalla: le risorse ci sono, ma le scuole non le utilizzano

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Con riferimento alle recenti polemiche, con le quali è stato sollecitato l’intervento regionale per l’acquisto di mascherine Ffp2 da destinare ai docenti di sostegno di ogni ordine e grado e agli educatori della scuola dell’infanzia, l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale, Roberto Lagalla, dichiara: “È ben noto che l’acquisto e la fornitura di dispositivi di protezione individuale anti- Covid sono di competenza del governo nazionale, che vi provvede attraverso procedure gestite dalla Protezione civile nazionale. Tuttavia, il governo Musumeci, nel condividere l’opportuna richiesta di maggiore protezione generale di quanti, all’interno delle scuole, operano in situazioni di più elevato rischio personale, dovendo gestire alunni esentati dall’uso della mascherina, non ha mancato (con decreto del dirigente generale n.1076 del 26 novembre 2020) di autorizzare i dirigenti scolastici ad utilizzare, anche per questa esigenza, le risorse messe a disposizione dalla legge regionale di Stabilità 2020, che destina 24 milioni di euro agli interventi anti-Covid, tra i quali è esplicitamente prevista l’acquisizione di dispositivi di protezione individuale. Desta meraviglia che, pur potendo disporre di tali significative risorse economiche, solo la metà degli istituti scolastici abbia risposto al relativo bando, scaduto lo scorso 3 marzo, così mancando una concreta opportunità per superare eventuali criticità finanziarie o insufficienti disponibilità di adeguate forniture da parte dello Stato”.

Ad ulteriore vantaggio delle scuole, l’assessorato è sul punto di concludere una convenzione con il distretto siciliano della Meccatronica, che potrà garantire ad ogni istituto che ne farà richiesta, a prezzi competitivi, presidi anti-Covid realizzati in Sicilia.

“Ancora una volta deve segnalarsi che le procedure per l’acquisto diretto di dispositivi non rientra tra le competenze dell’assessorato – sottolinea Lagalla – né sono reperibili altre risorse dedicate, se non quelle che, affidando le procedure alla responsabilità delle scuole, queste ultime hanno in larga misura non utilizzato. Il difficile momento che viviamo impone senso di responsabilità e a ciascuno, secondo la propria funzione, è dato di cogliere le opportunità che, anche al di là delle strette competenze istituzionali, vengono messe a disposizione delle nostre comunità”.