E’ brava, bella, simpatica, elegante e ieri sera a Sanremo ce l’ha dimostrato. Come quasi sempre le cose belle arrivano a chi sa aspettare, e al Festival succede in seconda serata, quando Elodie ha avuto il suo momento.
Ci aveva già incantato con gli abiti, con il medley di alcuni brani cult e il duetto con Fiorello, ma alla fine si mostra ancora più a fondo, permettendo di innamorarsi di lei e di vederla per quella che è: un’Artista, con la A maiuscola e un grande cuore.
“Sono Elodie, e per parlare davanti a voi ho dovuto abbattere un muro” inizia Elodie “parlare in pubblico non mi ha mai messo a mio agio. Ma tutte le volte che sono riuscita ad abbattere un muro sono successe cose belle nella mia vita. Allora ho deciso di darmi una possibilità e raccontarvi un pezzo di me. Io vengo da un quartiere popolare di Roma, un contesto di borgata, una realtà onesta, crudele ma anche straordinaria… dove ci sono giustamente tante persone arrabbiate e demoralizzate. Io ero una di quelle.” continua la ragazza, confessando la sua infanzia in un quartiere dove mancava tutto, acqua, soldi per andare avanti e pagare le bollette ma anche dove le è stato insegnato tanto, come sognare il momento che sta vivendo ora.
“Non mi sentivo all’altezza” dice chiaramente, con emozione “Non mi piaceva la mia voce e, soprattutto, mi sono accorta che non avevo gli strumenti: tante volte non mi sono data delle possibilità. Non ho finito il liceo, non ho preso la patente, non ho studiato canto. Ho sbagliato, lo so. In certi contesti è difficile focalizzarsi su cosa vuoi essere da grande.”
Per continuare usa le parole del suo “fidanzato”, come lo chiama semplicemente lei, Marracash: “Il mio fidanzato in un suo pezzo dice: “Voi ci rubate il tempo, che è l’unica cosa che abbiamo” ed ha ragione. Se nasci in certi contesti, devi lavorare più degli altri per ottenere quello che già dovresti avere. E quindi lavori di più per sopravvivere”. Una doccia fredda, con semplicità ed eleganza, su Rai1 per i ragazzi che guardano e bisogna ringraziare Amadeus per averle dato il giusto spazio e lei, soprattutto, per essersi aperta.
“A 20 anni avevo già deciso che per me la musica era già finita, non cantavo più neanche nella doccia, però sono stata molto fortunata perché è successa una cosa molto bella nella mia vita: ho conosciuto un pianista jazz, Mauro Tre, che stasera è qui con me sul palco.”
“Ci tenevo a ringraziarti in uno dei momenti per me più importanti, ti ringrazio di avermi dato l’opportunità che io da sola non mi ero data. Mi hai fatto amare il jazz, anche se non mi sentivo all’altezza. Io sono stata la prima ad avere un pregiudizio su me stessa. Quello che mi ha insegnato la vita e la musica è che non bisogna sempre sentirsi all’altezza delle cose, l’importante è avere il coraggio di farle. Forse non sono all’altezza di questo palco e di questa attenzione, ma essere all’altezza non è più il mio problema, è un punto di vista”.
Con gli occhi lucidi e la gola secca, Elodie si mostra al pubblico, senza fronzoli, senza costruzioni, così com’è e piace tanto, regalando uno dei momenti più belli di questa edizione del Festival.