Ogni 14 febbraio si festeggia la festa dell’Amore, quella di San Valentino. C’è chi la passa con la persona che ama, chi ne critica il lato commerciale, ma sappiamo davvero da dove nasce questa giornata?
L’origine della festa si riconduce ai Lupercalia, feste romane di purificazione che venivano celebrate a metà febbraio. Durante i festeggiamenti giovani uomini nudi frustavano le giovani donne per renderle fertili.
La festa poi si è trasformata nei carnevali medievali con le lotterie degli innamorati, proprie dell’Inghilterra e della Francia della fine del Medioevo. La tradizione vuole che gli gli innamorati, durante i festeggiamenti di febbraio, si scambiassero bigliettini romantici (valentines).
Queste usanze si legano anche al culto cristiano dedito a Valentino, sacerdote romano morto decapitalo il 14 febbraio del III secolo. Giustiziato perché celebrava matrimoni cristiani.
La tradizione e la festa cambiano in ogni paese che festeggia questa giornata: in Giappone, dopo la seconda guerra mondiale, nasce la tradizione dove sono le donne a regalare i cioccolatini e le praline agli uomini, per affetto, amicizia o rispetto professionale.
In trenta paesi musulmani la celebrazione di questa giornata è vietata o minacciata. Si considera San Valentino una festa cristiana pagana, durante cui viene osteggiata la commercializzazione.
Oggi la tradizione e i festeggiamenti di questa giornata, dedita all’amore in ogni sua forma, muove una macchina da 20 miliardi di dollari l’anno.
Ma in fondo, in ogni sua forma, commercialmente o per tradizione, è la festa degli innamorati, siano essi partner, genitori, fratelli o amici.