Addio a Larry Flynt, fondatore di “Hustler” e re del porno

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© Larry Flynt Twitter

Il fondatore ed editore della rivista a luci rosse “Hustler” è morto a 78 anni a Los Angeles. Lo riporta il sito Tmz. Paralizzato dalla vita in giù dopo un tentato omicidio nel 1978, Larry Flynt è deceduto per problemi cardiaci.

Il principale proprietario della Larry Flynt Publications (LFP), nel 2003 è stato collocato dalla rivista Arena in cima alla lista delle “50 persone più influenti nella pornografia“.

La nascita degli Hustler

Inizia la sua carriera nel mondo degli affari rilevando e gestendo dei bar, i famosi Hustler Clubs: bar con clientela selezionata e spettacoli con ballerine nude. Nel 1972 fonda l’Hustler Newsletter, un giornale di quattro pagine in bianco e nero dove pubblica i programmi e i servizi dei suoi club. Il giornaletto diventa così popolare che nel giro di un anno le pagine passano prima a sedici e poi a trentadue.

Con la crisi del 1973 decide di trasformare l’Hustler Newsletter in una rivista dai contenuti erotici su scala nazionale. Nonostante le prime uscite vengono ignorate, nel giro di un anno la rivista ha grandissimi introiti. Nel 1974, pubblica le prime foto esplicite di genitali femminili, lottando duramente contro chi ritenesse il materiale troppo esplicito.

© Copertina Hustler – Twitter Larry Flynt

Una vita di lotte e scontri

Il “re del porno” si è fatto conoscere per una serie di battaglie legali a difesa della libertà d’espressione, includendo così anche la pornografia. Spesso si è scontrato contro la destra conservatrice e religiosa.

Il 6 marzo 1978, durante una battaglia legale che lo vede incriminato per oscenità in Georgia, viene colpito, insieme al suo avvocato, da colpi di arma da fuoco nei pressi del tribunale della Contea di Lanceville. Flynt viene ferito gravemente all’addome e alla spina dorsale.

Solo qualche anno dopo, il serial killer neonazista e suprematista bianco Joseph Paul Franklin, ex membro del KKK, si attribuisce il tentato omicidio, dicendo di essersi sentito offeso per alcune foto interrazziali pubblicate su Hustler. Franklin viene poi processato e giustiziato per accuse di omicidio a danni di ebrei, persone di colore e coppie miste. Non è stato mai processato per il tentato omicidio di Flynt e del suo avvocato.

L’attentato ha costretto Flynt sulla sedia rotelle. Le ferite gli hanno causato dolori e una paralisi parziale; ha ceduto alla dipendenza da anti-dolorifici ed è stato vittima anche di un ictus per overdose di analgesici che gli ha provocato anche problemi nel parlato.

Contro Trump e a fianco dei democratici

Convinto sostenitore e finanziatore dei democratici, non si è mai fermato per appoggiare la sinistra americana: nel 1998 decise di difendere pubblicamente Bill Clinton, travolto dallo scandalo di Monica Lewinsky e offrì soldi a chi avesse svelato storie di tradimenti dei leader repubblicani.

Nel 2011 prese le parti di Anthony Weiner, il marito dell’assistente personale di Hillary Clinton costretto a dimettersi dal Congresso per foto hard inviate a minorenni. Flynt gli offrì un posto di lavoro nel suo impero a luci rosse con uno stipendio più alto di quello di un parlamentare

Con le elezioni di Donald Trump alla Casa Bianca, si oppose offrendo dieci milioni di dollari a chiunque avesse fornito delle prove sufficienti ad avviare una procedura di impeachment e cacciare il presidente.

Sempre contro l’ormai ex presidente, ha prodotto anche “The Donald“, un film-parodia in chiave pornografica del presidente USA. La sua vita da re del porno ha invece ispirato il film “Larry Flynt – Oltre lo scandalo” nel 1996, diretto da Milos Forman.