Ci ricordiamo tutti dove eravamo nei momenti dei grandi eventi della cronaca mondiale. Ci ricordiamo dove eravamo l’11 settembre quando siamo stati raggiunti dalle immagini delle Torri Gemelle o per la morte di Papa Wojtyła.
E ci ricordiamo tutti dove eravamo e cosa stavamo facendo, quando il 26 gennaio scorso, il mondo intero e quello dello sport sono stati fermati dall’incidente e dalla morte di Kobe Bryant.
41 anni, ex giocatore dei Los Angeles Lakers, stella indiscussa dell’NBA e grande tra i grandi. Cinque titoli NBA vinti, quarto marcatore del torneo e premio Oscar nel 2018, con il cortometraggio “Dear Basketball”.
Kobe Bryant manca già da un anno e sembra solo ieri.
L’incidente
La mattina del 26 gennaio 2020 un elicottero decolla sulla contea di Los Angeles. Dopo qualche minuto di volo, perde il controllo e si schianta su una collina. Mentre i soccorsi sono ancora in azione, inizia a diffondersi la notizia che l’elicottero in questione è quello della stella del basket, il Black Mamba, Kobe Bryant.
Non c’è ancora la conferma ufficiale, ma ormai i media americani hanno diffuso la notizia.
L’elicottero privato su cui viaggiava il campione della pallacanestro americana, con altre sette persone, è precipitato e ha preso fuoco. Nessuno dei passeggeri è sopravvissuto all’incidente.
Stavano andando tutti alla Mamba Academy, l’accademia di basket fondata dal campione, per degli allenamenti mattutini.
Tra i passeggeri, insieme a Kobe, c’era anche sua figlia di 13 anni, Gianna. Astro nascente del basket femminile.
Le reazioni
I social rimbalzano la notizia: foto, tweet, commenti, articoli, affollano per ore e giorni i network. La foto di Kobe e Gianna abbracciati e sorridenti tra il pubblico di una partita dell’Nba è quella più ricondivisa.
Il mondo dello sport, della politica e dello star system, nazionale ed internazionale, non parlano d’altro.
Da Federica Pellegrini a LeBron James (suo collega e grande amico), da Barack Obama a Marco Belinelli, da Francesco Totti a Roelu Lukaku, da Usain Bolt a Franck Ribery. Il coro di voci è solo uno: non ci saranno eguali al mondo alla stella dei Lakers.
Il ricordo
Sky Sport ha deciso di commemorare l’anniversario della sua scomparsa con una programmazione interamente dedicata alla stella dei Los Angeles Lakers.
Squadra che ricordiamo, durante la celebrazione di cordoglio allo Staples Center, ha deciso di ritirare le maglie di Bryant: la 8 e la 24. Per ricordare per sempre una storia d’amore infinita, che sarà più lunga dei vent’anni che l’hanno visto dominare il campo della città.