Neon Dust dà suono e forma ad “Another Way To Love”

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Nato e cresciuto nella periferia di Milano, affascinato dalle sonorità underground del Wu-Tang Clan e dai samples iconici di Kanye West, Neon Dust, il “Lord of the Synth” della vaporwave italiana, torna nei digital store con “Another Way To Love” (PuffRecords), il suo nuovo singolo co-prodotto con il maestro del crossover da dancefloor oZZo.

Magistralmente interpretato da Breg Zermann, cantante, chitarrista e bassista italiano celebre per la sua attitude elettro-matal-punk e per la sua capacità di attingere e spaziare da scream, growl e belting a sfumature vocali morbide e avvolgenti, il brano è un upgrade evolutivo per il producer milanese, che grazie al boost accattivante di oZZo, dà suono e forma ad una realtà claustrofobica, una dimensione distopica e visionaria in cui l’umanità, satura dei propri vuoti interiori, fugge dal pianeta Terra alla ricerca di un “Another Way To Love”, cogliendolo e individuandolo nell’emozionante incontro con nuove forme di vita, capaci di donare, senza filtri e senza inganni, inesplorate forme d’amore. Uno spaccato suggestivo a mezz’aria tra sentimentalismo e cyberpunk, in cui l’unico atto di ribellione è quello nei confronti di una società tecnicamente progressista, ma al lato pratico ancora troppo spesso ingabbiata nel giudizio.

In quel «Are you real or on my mind? I wanna stay, it’s not a game» («Sei reale o nella mia mente? Voglio restare, non è affatto un gioco»), è racchiusa la profonda necessità di tornare ad amare, di sentirsi pervasi da un sentimento che per troppo tempo è stato oppresso e vessato in favore dell’illogica rincorsa a quel primo posto su un chimerico e solitario podio, nel disperato tentativo di vivere una relazione dai tratti inverosimili, un rapporto di coppia ibrido tra due esseri completamente diversi, come un umano e un androide.

In questa chiave di lettura, struggente e malinconica, l’ascoltatore viene istantaneamente condotto in un immersivo stato nostalgico in cui prevalgono sensazioni di impotenza e sconforto, frutto di un desiderio che appare impossibile da esaudire. Un tocco freddo, simbolo di un vuoto incolmabile e di una passione inattuabile che i due attori della narrazione non potranno mai mettere a tacere. Volersi amare nelle proprie diversità e trovarne luce in quelle dell’altro; tratti capaci di arricchirci e migliorarci, ma così difficili da disegnare a soli due cuori e quattro mani, in un mondo che, ancora oggi, difficilmente accetta e approva le differenze, tutto ciò che non comprende e giudica.

Un pezzo intensissimo, che nel sognante romanticismo del suo sound, avvolge un testo ricco di spunti per riflettere e su cui meditare, perché non esiste una sola forma d’amore, né un unico modo di amare, ma un sentimento universale sincero, viscerale e totalizzante, che può essere declinato ed espresso con autentica purezza in un meraviglioso e personalissimo “Another Way To Love”.