“The Sun is a Violent Place”, terzo album della one-woman band Sara Ardizzoni

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Da lunedì 3 ottobre è disponibile “The Sun is a Violent Place”, il nuovo album di Dagger Moth, progetto solista della chitarrista e compositrice ferrarese Sara Ardizzoni.

Il terzo album della one-woman-band presenta un sound ancora più raffinato e curato – se possibile – del precedente “Silk around the Marrow” del 2016, sempre nell’intreccio tra ritmiche elettroniche downtempo/trip hop ed un’affascinante fluidità melodica. Un mood chitarristico a tinte plumbee accompagna, più che in passato, l’ascoltatore verso uno smarrimento nell’oscurità.
Dichiara Dagger Moth: “I semi di questo disco hanno messo le prime radici nel 2020, durante quella che per tutti è stata una pausa forzata e surreale. Proprio quel misto di stati d’animo, altalenante fra incredulità, alienazione, angoscia strisciante e sospensione, si è fissato indelebilmente fra suoni e parole. Un coro di sensazioni che trovo ancora tristemente attuale, visto il periodo storico assurdo che stiamo vivendo”
Solitario è stato il percorso di creazione che ha accompagnato Sara Ardizzoni in questi anni di lavoro: iniziato registrando tutte le tracce a casa durante i mesi di confinamento, è continuato impostando la pre-produzione ed il rough mix sempre fra le mura di casa. Successivamente, tre preziosi contributi hanno reso meno anacoretico il processo di produzione: Victor Van Vugt (già collaboratore in studio di Nick Cave, PJ Harvey, Beth Orton e molti altri) con cui l’artista ha finalizzato il mixaggio a distanza fra Ferrara e Berlino; Fabrizio Baioni (già batterista per Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri, Leda, Cirro, Circo El Grito) con i suoi imprevedibili additional beats su tre degli otto brani presenti nella tracklist del disco; Alessandro Gengy di Guglielmo che ha curato il mastering a Milano.

Avviato nell’estate del 2012, Dagger Moth è il progetto solitario di Sara Ardizzoni, trasversale chitarrista (per scelta) e cantante (per caso). Una specie di one-woman-band, con chitarra elettrica, voce ed elettronica, che miscela loop, noise e melodia in bilico fra caos e struttura. Il primo album omonimo esce nell’aprile del 2013 su Psicolabel e vede la collaborazione di Giorgio CanaliJoe Lally (Fugazi)Alfonso SantimoneLuca Bottigliero. Il secondo album “Silk around the marrow” (aprile 2016) è stato registrato e mixato da Franco Naddei e si avvale anche dei contributi di Marc Ribot e Antonio Gramentieri. Nel novembre 2017 è stato inserito nella top-album list della rivista statunitense Guitar Player “60 Noteworthy Guitar Albums of the past 50 years _history of noteworthy guitar albums, 1967-2017″. La stessa rivista ha inoltre dedicato a Dagger Moth un articolo/intervista dal titolo “Angel of Havoc”sul numero di maggio 2018 (Pedalmania). Alcune collaborazioni recenti sono: dal 2016 con Cesare Basile & Caminanti, sia in studio che live (come al Primavera Sound Festival 2018 a Barcellona); con i californiani Double Naught Spy Car per il loro ultimo lavoro in studio (che annovera fra gli altri ospiti Mike Watt e Nels Cline); con il francese Philippe Petit per un doppio remix; con Deb Googe dei My Bloody Valentine per una cover di ”The Sound of Silence”. Nel novembre 2021 collabora con la Fire!Orchestra di Mats Gustafsson per residenza e concerti in Italia. Sara Ardizzoni è inoltre chitarrista con i Massimo Volume dal 2018.